Raffaele Cattaneo nuovo Presidente del Consiglio regionale

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Raffaele Cattaneo (PdL), 51 anni, è il nuovo Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia. L’elezione è avvenuta stamane nel corso della prima seduta dell’Assemblea regionale della nuova legislatura (la X) presieduta dal Consigliere più anziano, Silvana Santisi in Saita della Lega Nord, 74 anni, sindaco di Seriate. I due Consiglieri più giovani hanno svolto invece la funzione di Consiglieri Segretari: sono stati Andrea Fiasconaro, classe 1989, eletto a Mantova nel Movimento 5 Stelle, e Jacopo Scandella, classe 1988, eletto a Bergamo nel Partito Democratico e Consigliere Comunale a Songavazzo.

Raffaele Cattaneo è stato eletto presidente alla quarta votazione con 49 voti (PdL, Lega Nord, Maroni Presidente, Fratelli d’Italia e Pensionati). Partito Democratico e Ambrosoli Presidente hanno votato scheda bianca, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato Eugenio Casalino.
Cattaneo, la cui elezione è stata salutata da un lungo applauso, ha poi presieduto l’elezione degli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza, i due Vicepresidenti e i due Consiglieri Segretari.  I due Vice Presidenti eletti dall’Aula sono il leghista Fabrizio Cecchetti, 35 anni (48 voti), e Sara Valmaggi, 44 anni del Pd (18 voti). La carica di Consigliere Segretario è andata a Eugenio Casalino, 49 anni,  del Movimento 5 Stelle (28 voti) e a Daniela Maroni (Maroni Presidente), 57 anni, che ha ottenuto 27 voti.

“Ridare dignità alla politica”: questo il primo obiettivo indicato dal neoeletto Presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo. Citando Papa Francesco e Papa Paolo VI, Cattaneo ha definito la politica "la più alta forma di carità" e ha elencato i principi ai quali bisogna ispirare l’azione: la sobrietà, l’ascolto e i risultati. Quanto alla sobrietà Cattaneo ha precisato che "occorre dare segnali simbolici e concreti. Siamo in un periodo difficile in cui le nostre famiglie vivono la fatica quotidiana di arrivare a fine mese. Il buon esempio deve partire da noi e dalla politica, senza cadere nella demagogia".

“Mi auguro che questa legislatura sia di segno diverso dalla precedente e l’istituzione regionale possa recuperare maggiore credibilità e capacità di dare quelle risposte che la società lombarda si attende –ha detto il Vice Presidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord)-: al primo punto ci deve essere il tema del lavoro, che purtroppo anche in Lombardia evidenzia una crisi preoccupante e crescente”.
“Auspico una nuova stagione per il Consiglio regionale e per il suo Ufficio di Presidenza –gli ha fatto eco la Vice Presidente Sara Valmaggi (PD)- consapevoli della necessità di rafforzare il ruolo del Consiglio in termini di controllo e di capacità di produrre leggi adeguate alle richieste dei cittadini lombardi, a partire soprattutto dal contenimento dei costi della politica”. “Sono orgogliosa di essere qui –ha sottolineato Daniela Maroni, Consigliere Segretario-: lavoro, famiglia e disabilità sono i temi che mi stanno più a cuore e sui quali intendo dare il mio contributo con grande passione”. “Per noi del Movimento 5 Stelle quello di oggi è il debutto assoluto in Lombardia –ha concluso Eugenio Casalino- e ritengo un ottimo segnale il fatto che il parlamento lombardo ha votato un nostro rappresentante nell’organo di controllo e verifica dell’assemblea regionale, a differenza di quanto avvenuto nel Lazio”.

A seguire sono stati eletti i componenti della Giunta delle Elezioni, che ha la responsabilità di accertare gli eventuali casi di incompatibilità o ineleggibilità dei Consiglieri. Ne fanno parte Alessandro Fermi (PdL), Francesca Brianza (Lega Nord), Lino Fossati (Maroni Presidente), Francesco Dotti (Fratelli d’Italia), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), Marco Carra (PD), Roberto Bruni (Ambrosoli Presidente), Gianmarco Corbetta (M5Stelle).

La seduta di oggi ha registrato il record di giornalisti accreditati: complessivamente 186.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.lombardiaquotidiano.it

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1 COMMENT

  1. Giusto che ad essere eletto sia stato l’ex Assessore alle Infrastrutture, dal 1995 il più formigoniano e più ciellino dei berluscones al seguito del podestà lombardo. Così si comprende quanto spiri forte e quasi impetuoso il vento di cambiamento portato da Maroni in Lombardia.

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