Ambulanti contro mercatini agricoli, FdI: “La Confesercenti cerca capri espiatori per una situazione di disagio generalizzato”

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Inizia a scatenare le prime reazioni la posizione di Confesercenti che ha gridato alla "concorrenza sleale" nei confronti degli ambulanti, per la continua presenza di mercatini di agricoltori e rigattieri, che sarebbero favoriti per le diverse spese di gestione e di licenza rispetto a chi è "ambulante di mestiere". Ma il gruppo di Fratelli d’Italia parla di reazione immotivata della Confesercenti, sostenendo che in un periodo di crisi come quello attuale lasciare il via libera a tutte le iniziative è la strada migliore.

Di SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Facendo seguito alle recenti dichiarazioni riportate dagli organi di comunicazione in cui Confesercenti, nella persona del suo Direttore, ha inteso definire “concorrenza sleale” le iniziative urbane quali mercatini agricoli o di hobbistica, desideriamo esprimere la nostra contrarietà di fronte ad un attacco immotivato e privo di ogni razionale fondamento. Che il commercio risenta oggigiorno delle difficoltà della crisi è sotto gli occhi di tutti, e il ridursi della frequentazione di aree tradizionalmente deputate ad esso (come i centri storici) concorre al problema. Proprio per questo riteniamo siano ancor più significative e necessarie tutte quelle iniziative utili a farle ripopolare, eventi come mercatini o occasioni conviviali. E’ questo, d’altronde, anche un modo per recuperare e riscoprire alcune tradizioni che si legano a filo doppio al nostro territorio, di forte valenza culturale e sociale prima ancora che commerciale, ma né più né meno utili anche ad alimentare l’indotto del turismo e, quindi, del commercio. Non solo: ritenere che tali occasioni possano minare l’attività dei commercianti stanziali è assolutamente erroneo. Tanto per cominciare esse si rivolgono a targets assolutamente dissimili e, in second’ordine, nulla vieta a detti commercianti di alzare le serrande nei giorni o negli orari deputati ad eventi che, sicuramente, porterebbero avventori anche alle loro vetrine. Oltre questo c’è da dire che, ad esempio in molti dei cosiddetti “mercatini delle pulci”, gravitano, accanto a pochi “robivecchi improvvisati”, numerosissimi commercianti (artigiani, antiquari, stampatori, librai, ecc.) che trovano in essi ottime vetrine per promuovere le loro attività più tradizionali e “di bottega”. Merigo definirebbe questa “pubblicità sleale”? Ma non è forse la pubblicità l’anima del commercio e, con essa, l’iniziativa di chi lo pratica?! Parlando dei prodotti della terra, Coldiretti ha già replicato esaustivamente sulla qualità igienico-sanitaria della vendita al dettaglio. Ci limitiamo a dire che se la qualità e il costo del prodotto fornito all’utente finale siano per quest’ultimo vantaggiosi non si dovrebbe parlare di concorrenza sleale, bensì di concorrenza (e non è anche questa alla base del buon commercio?).  A nostro avviso il problema va ben oltre, e riecheggia certe assurde prese di posizione che richiamano i passati tentativi di annullare le tavolate estive: ieri come oggi Confesercenti si è scagliata contro iniziative di fondamentale utilità sociale che non sottraggono clienti ai suoi sostenitori, ma si limitano a coinvolgere persone che altrimenti non uscirebbero di casa, portandole a vivere la città ed interagire con la comunità (spesso prendendo un caffè o approfittandone per una spesa negli stessi locali dei detrattori degli eventi che le hanno portate ad uscire). Scagliarsi contro i mercati dei Produttori a Km 0 non è, a parer nostro, che l’ennesimo tentativo di cercare degli alibi o inconsistenti capri espiatori per una situazione di disagio generalizzato, in più minando l’importanza delle buone tradizioni della nostra terra. Fratelli d’Italia non ci sta! E per questo siamo pronti a raccogliere delle firme e scendere in piazza pur di tutelarle. 

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1 COMMENT

  1. Favorire la produzione a il commercio a Km.0 ? Bravi, fratelli e sorelle d’Italia, anche questa l’ho già letta nel programma elttorale di qualcun’altro. Non mi ricordo chi…

  2. Vorrei evidenziare ai Signori di Fratelli d’Italia di provare ad informarsi e verificare bene cosa accade nei mercatini – 1) Parliamo di "hobbisti" che spesse volte hobbisti non sono ma ex commercianti che hanno pensato bene di abbandonare la licenza (dopo che per anni hanno fatto nero su nero e guadagnato milioni) per evitare controlli fiscali, oppure anche solo persone che la licenza ed i coneguenti costi di gestione non hanno mai sostenuto, che ogni domenica partecipando legalmente ai cosidetti mercatini dell’antiquariato guadagnano in nero detassato e senza responsabilità di alcun genere parecchie centinaia se non migliaia di euro alla faccia dei commercianti che in sede fissa devono accollarsi tasse, spese ed oneri di gestione che ultimamente non coprono i guadagni –
    2) parliamo poi dei cosidetti "antiquari&quot ; che per decenni hanno partecipato a mercatini e mostre vendendo spesse volte robaccia magari anche falsa raccattata qua e la’ a prezzi esorbitanti senza mai emettere ricevute fiscali o fatture ed evadendo il fisco alla faccia di chi le tasse le ha sempre pagate
    Sarebbe ora che la finanza e chi di dovere si attivasse veramente ad un controllo a tappeto su questi mercatini e che la legge abolisse anche gli hobbisti che in momenti di crisi come questa fanno la loro parte di concorrenza agli operatori legali ed onesti!!!!

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