L’allarmante quadro presentato dalla trasmissione Presa Diretta ha dato ulteriore risonanza a un tema già conosciuto a Brescia e “alla nota mancanza di attuazione di interventi, a suo tempo individuati sia come tipologia che come canale di finanziamento (6,5 milioni promessi già qualche anno fa) – scrive il consigliere regionale del Pd Giantonio Girelli in una nota – E’ ora però evidente che l’ulteriore allarme che una trasmissione televisiva sempre comporta, esige da parte di Regione Lombardia un radicale cambio di atteggiamento e una maggiore assunzione di responsabilità”. “In nessun modo si vuole andare a imputare responsabilità al neo presidente lombardo Maroni – aggiunge Girelli –, ma gli si vuole chiedere che al più presto, direttamente o attraverso gli assessorati che vorrà coinvolgere, esponga nelle Commissioni interessate dal caso e in Consiglio regionale, l’attuale situazione epidemiologica di Brescia. Chiediamo al nuovo Governo Maroni una dettagliata relazione sullo stato di inquinamento del territorio, nonché una presa di posizione da parte di Regione Lombardia nei confronti del Governo centrale, affinché vengano trovate e stanziate le risorse necessarie a un intervento risolutivo dell’attuale situazione”. Per l’esponente Pd “non è più sopportabile una informazione mai ufficialmente espressa, consegnata solo a testate giornalistiche o ad associazioni e gruppi di cittadini organizzati. Esiste una responsabilità istituzionale che va pienamente assunta ed esercitata, così come una priorità di stanziamenti di fondi per una vicenda, come quella dell’emergenza ambientale bresciana, che è tra le più gravi a livello nazionale. Sarà mia cura, coinvolgendo tutte le rappresentanze politiche bresciane, contribuire a sollecitare ogni livello istituzionale e politico affinché si passi al più presto dalla stagione dei rimpalli di responsabilità e delle semplici polemiche agli interventi concreti”.
Lasciare perdere la stagione dei rimpalli di responsabilità e delle polemiche, dice Girelli. E invece no, perchè in Regione Lombardia, chi ha governato e chi era all’opposizione dal 1984 ad oggi, deve rendere conto del proprio operato, o del non operato se preferite, a tutti i cittadini che a costoro hanno affidato la rappresentanza di interessi e la tutela di diritti, primo su tutti la salute pubblica. E’ dagli anni ottanta che analisi epidemiologiche segnalano l’anomala incidenza di neoplasie (tumori maligni) nel bresciano riportandone le cause prevalenti ai danni ambientali. Eppure ha prevalso sul tema quello che, ben si è detto nella trasmissione Presadiretta, è stato un silenzio assordante. Nel 2013 qualcuno si sveglia dal letargo e chiede interventi concreti: politicamente parlando, il tempo è scaduto.