Girelli (Pd) interroga la Regione: “Renda noti in commissione i veri dati Arpa e Asl”

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In attesa di una presa di posizione chiara da parte del nuovo presidente lombardo Roberto Maroni, Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd, non lascia tempo al tempo e presenta subito un’interrogazione sulla questione dell’inquinamento da Pcb a Brescia.

All’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi chiede di rispondere in VI Commissione Ambiente su alcuni precisi punti: innanzitutto Girelli vuole sapere in via ufficiale “qual è la situazione generale del Sito di interesse nazionale (Sin) ‘Brescia Caffaro’ rispetto alle azioni di bonifica e di tutela della salute pubblica che sono state finora intraprese e quelle che sono ancora da intraprendere”. Quindi, “quali sono i reali dati a disposizione dell’Asl sulla incidenza dei tumori e di altre malattie riconducibili all’inquinamento che permettano una certa e oggettiva conoscenza da parte dei cittadini sul reale rischio per la salute pubblica in quella particolare area, diversamente da quanto avviene sul resto del territorio della provincia di Brescia”.

Ma a Regione Lombardia Girelli chiede anche “quali sono i reali dati di Arpa sul monitoraggio della situazione e quali variazioni (positive o negative) sono intercorse in questi anni, non solo per quanto riguarda l’inquinamento da Pcb ma anche di altre sostanze nocive quali mercurio, metalli pesanti, composti aromatici, solventi clorurati, pesticidi”. E ancora “quali sono i contorni dell’annunciato accordo tra Regione Lombardia e la Sogesid spa (società in house del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio che ha compiti di supporto tecnico delle strutture regionali e locali), l’importo dell’accordo, i tempi di attuazione, i soggetti coinvolti, le eventuali procedure ancora da espletare”. Dalla Terzi l’esponente Pd vuole sapere anche “quali azioni politiche forti e finalmente incisive Regione Lombardia, all’interno della Conferenza dei Servizi, intende perseguire nei confronti del Ministero e di tutti gli altri enti coinvolti (Comune di Brescia compreso) affinché i vincoli burocratici che hanno bloccato i primi interventi e le azioni successive che andrebbero prese al più presto – sia sul fronte di altri ingenti finanziamenti, sia sul fronte di una azione di controllo e verifica più precise – vengano finalmente intraprese” e “quali finanziamenti si intendano stanziare per predisporre un’adeguata indagine epidemiologica relativa alla Provincia di Brescia”. Nella premessa dell’interrogazione Girelli ha sottolineato come dal dibattito scaturito nei giorni successivi alla messa in onda dell’inchiesta televisiva, che ha sollevato nuovamente il problema grave e annoso della contaminazione da Pcb dell’area ex Caffaro di Brescia, estesa anche ai comuni limitrofi a sud del capoluogo cittadino, “sono emerse diverse incongruenze fra quanto denunciato dalla trasmissione e i reali dati a disposizioni di Asl e Arpa,  diretta emanazione di  Regione Lombardia”. Il consigliere ricorda, inoltre, che “è di questi giorni la notizia che i fondi per la bonifica stanziati ancora dal Governo Prodi, si siano finalmente sbloccati con un accordo tra Regione Lombardia e Sogesid, per far partire una prima tranche da 4.6 milioni di euro per la bonifica”.

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