Cominelli (Pd): “Convocare le commissioni parlamentari e iniziare a lavorare per l’Italia”

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Con un comunicato la deputata bresciana del Pd Cominelli, insieme ad un gruppo di altri 25 parlamentari eletti tra le file del Partito Democratico, chiede che il Governo esca dall’attuale immobilismo e, seppur contro le regole formali, permetta la costituzione delle commissioni parlamentari per iniziare a lavorare.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Ad oltre un mese dalle elezioni abbiamo ancora in carica il governo proveniente dalla precedente legislatura e il Parlamento, di fatto, non ha ancora cominciato la sua operatività. Questo perchè non sono state ancora costituite le commissioni permanenti, vero e proprio motore politico e tecnico dell’attività legislativa. Pur consapevoli che la prassi vuole che le commissioni siano formate in seguito alla definizione della maggioranza e delle opposizioni parlamentari, riteniamo che il Parlamento e in particolare il nostro gruppo parlamentare non debba rimanere inerte anche con strumenti che "forzino" le consuetudini, costituendo da subito le commissioni. Questo è in linea con lo sforzo fatto dal Presidente Napolitano che ha provato a risolvere un rebus tra i più complicati della storia repubblicana con un’innovazione intelligente, visto il contesto, ma certo non risolutiva. E’ evidente infatti che un governo è necessario, e dovrà farsi il prima possibile. E allo stesso modo, le leggi che investono il bilancio dello Stato hanno naturalmente bisogno di un’iniziativa governativa e quindi di una maggioranza certa. Occorre considerare però che la nostra Costituzione ha disegnato una forma di governo di tipo parlamentare a maglie larghe, in cui il rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo non è ingessato in rigidi schemi procedimentali. Il costituzionalista Leopoldo Elia parlava, in proposito, di norme a "fattispecie aperta". Questa richiesta non vuole assecondare dunque velleitarie teorie costituzionali come quella del Parlamento senza governo, sia ben chiaro, ma rilanciare il ruolo della rappresentanza popolare e democratica in una fase estremamente complicata. Ma punta a valorizzare l’iniziativa parlamentare, anche perché, mai come questa volta in Parlamento, a partire dalla Camera dei Deputati, il PD ha un gruppo parlamentare giovane, competente, rinnovato con le primarie e con il giusto mix di competenze. Non solo, alla Camera, l’alleanza Italia Bene Comune, ha una maggioranza talmente ampia che può procedere speditamente verso l’approvazione di leggi fondamentali per il Paese. In questo senso, infatti, va la richiesta anche del gruppo di SEL alla Camera dei Deputati. Partendo dunque dagli otto punti presentati da Bersani, ad esempio, possiamo subito approvare proposte di legge già depositate dal PD in questa legislatura. Una strategia che se concordata tra le due Camere può portare il centrosinistra a presentare in Senato proposte di legge già approvate alla Camera, nel giro di poche settimane. Ciò significherebbe mettere davanti alle proprie responsabilità al Senato, dove non c’è maggioranza, coloro che non hanno voluto accordare al centrosinistra una "fiducia in bianco". Significherebbe dare un segnale fuori dal "palazzo". Altrimenti, in questa fase cosi complessa, non si comprenderebbe un’ulteriore stallo delle Camere alimentando ulteriormente le spesso motivate battaglie anti-casta. Partiamo dunque dalla Camera e diamo al Paese le risposte che merita per uscire dalla crisi.

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1 COMMENT

  1. Molto bene, il PD segue Grillo. Non tutto il Pd, ovviamente, ma solo quello più illuminato. Poi c’è quello spento, ormai da parecchi anni.

  2. Il documento dei parlamentari PD, sicuramente animato da buone intenzioni, è purtroppo un efficace esempio della confusione e del velleitarismo che stanno caratterizzando la linea del Partito Democratico. Da elettore del c-sx e del PD mi chiedo che senso abbia proporre altre forzature in un quadro politico finito in stallo anche – non solo naturalmente – per l’improvvida ostinazione con cui si è scelto di inseguire il movimento grillino senza prevedere alcun "piano B"; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: la rincorsa scriteriata a Grillo, la forzatura sulle presidenze delle camere (a prescindere dall’indubbio valore delle due persone elette) ha costretto in cul de sac il PD e nel contempo ha tremendamente ristretto gli spazi di manovra del Presidente della repubblica per una inziativa "istituzionale& quot; di governo.
    Nella situazione attuale, "attivare le camere" significa ancora una volta rincorrere Grillo, aldilà di distinguo inefficaci ed espressi in puro politichese. L’Italia ha bisogno di un governo che si dia una missione precisa (nuova legge elettorale, provvedimenti per il rilancio dell’economia e per venire incontro alle situazioni più gravi di sofferenza sociale)in un orizzonte di tempo limitato (non più di un anno); poi si potrà andare a votare nel quadro di un rinnovato rapporto tra i cittadini e la politica.
    Tutto il resto è chiacchiera, senza contare che la composizione delle commissioni alla Camera può risultare relativamente agevole, dal momento che lì è chiaro il rapporto tra maggioranza ed opposizione, mentre al Senato la situazione è assai ingarbugliata e già la sola composizione delle commissioni (che porta con sè anche la definizione di Presidenti e uffici di presidenza) richiede un accordo politico che con tutta evidenza è, allo stato, un miraggio.

  3. Il PD illuminato segue Grillo? Hanno bisogno anche loro di un guru che tratta i suoi adepti come burattini togliendo loro ogni dignità, dato che non possono manifestare un loro pensiero? Questo sarebbe il nuovo? Abbiamo già visto in Italia e, peggio ancora, in Germania come si va a finire. Mostruoso!

  4. Bravi, complimenti a tutti i postisti. Infatti, si prospetta all’orizzonte un bel supergoverno PD-PDL, dopo che Vendola sarà confluito nel PD e D’Alema sarà stato eletto presidente della Repubblica. Era il cambiamento che ci voleva, alle radici, alle fondamenta. Il cambiamento delle regole, della politica finalmente vicina ai bisogni dei cittadini, del risanamento del debito pubblico, dei posti di lavoro per i giovani, della salvaguardia delle pensioni, del rilancio delle imprese, del rilancio dei consumi, della crescita, dello sviluppo, delle riduzione del carico fiscale….

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