E il caso Bigio arriva anche sulle pagine del Guardian

0

La fama del Bigio ha superato i confini italiani e approda sulle pagine del giornale inglese "The Guardian". Dopo un breve excursus storico sulla statua, la giornalista Lizzy Davies, spiega ai suoi lettori tutto quello che sta succedendo a livello politico a Brescia indagando le posizioni a favore e contrarie della vicenda. Riporta le idee del sindaco Paroli e dell’Assessore Labolani che sostengono come la statua debba essere apprezzata per il suo valore artistico e come suo ritorno faccia parte della più ampia rivalutazione di Piazza Vittoria, ma riporta anche la posizione di Ghidotti dell’Anpi fortemente contrario al Bigio in piazza per motivi ideologici e di richiamo al fascismo.  L’articolo, prendendo a esempio la vicenda del Bigio, tenta di indagare come sia l’atteggiamento italiano nei confronti del passato fascista e cita altri esempi di come spesso ci sia una "riabilitazione" degli oggetti del periodo: un atteggiamento che secondo il Guardian ha iniziato a prendere piede dal 1994, quando l’allora Forza Italia si unì con l’ex Msi e arrivò al governo. Un’unione che avrebbe permesso una certa libertà di revisionismo. Il pezzo si conclude con un commento di James Walston dell’Università Americana a Roma: "Negli ultimi 20 anni il fascismo è stato riabilitato. C’è stata un’accettazione. I governi di centro-destra hanno normalizzato il fascismo in un modo non possibile prima del 1994."

Per vedere l’articolo cliccare qui (Link esterno) 

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. La paura dei fantasmi genera tanta stupidita! Chissà quanti monumenti (che pur rappresentano la cultura e l’arte) in Italia bisognerebbe abbattere… Se questa non è stupidità…..

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome