Inquinamento da pcb, Asl di Brescia: “Ora controlli sanitari e test su frutta e verdura”

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L’ASL di Brescia ha sottoscritto ieri, 24 aprile, la Convenzione con il Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia per l’attuazione dell’accordo di programma del 2009 relativo al sito di bonifica di interesse nazionale “Brescia Caffaro”; la Convenzione riguarda le “valutazioni epidemiologiche e attività di biomonitoraggio e monitoraggio delle matrici alimentari”.

La firma della Convenzione consente all’ASL di Brescia di attivare due progetti già inseriti all’interno dell’Accordo di Programma: la realizzazione di un orto sperimentale e l’avvio di uno studio "caso-controllo" sui linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche. Il progetto dell’orto sperimentale è finalizzato ad individuare quali specie vegetali possono essere coltivate in terreni inquinati senza che il prodotto risulti contaminato, e quale concentrazione di inquinanti è ammissibile nel terreno perché questo possa essere destinato alla coltivazione di vegetali; a tal fine verrà misurato il grado di trasferimento dell’inquinante dal terreno ai vegetali destinati all’alimentazione umana.

Il progetto prevede che l’ASL realizzi l’orto presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale Giuseppe Pastori ed esegua il campionamento delle matrici alimentari.

L’orto avrà una dimensione di circa 20mq, all’interno del quale verranno posizionati 40 vasi contenenti terra proveniente da più punti dell’area del Sito di Interesse nazionale Caffaro, con differenti gradi di contaminazione da PCB. Nei vasi saranno coltivati insalata, pomodori, zucchine, fagiolini ed erbe aromatiche. Sarà effettuato un campione di matrice alimentare per ogni vaso. La verdura raccolta sarà portata al Laboratorio di Sanità Pubblica dell’ASL per il lavaggio e l’omogeneizzazione; il Laboratorio procederà poi alla ricerca dei metalli pesanti. Coinvolto nella realizzazione dell’orto sperimentale è anche l’Istituto Superiore di Sanità, che si occuperà della ricerca nei campioni di vegetali di Idrocarburi Policiclici Aromatici, PCB e diossine. L’Istituto Superiore di Sanità svolgerà inoltre l’elaborazione, l’analisi dei dati e la relazione finale. Il progetto dell’orto sperimentale avrà la durata di circa due anni, e si concluderà con un’analisi finale dei risultati. Il monitoraggio delle matrici alimentari aveva già trovato spazio nei programmi dell’ASL degli scorsi anni, nell’ambito delle ricerche finalizzate a stimare eventuali danni alla salute della popolazione causati dall’assunzione di PCB, diossine con gli alimenti.

Lo studio caso-controllo riguarda i linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche in relazione all’esposizione a PCB. Verranno studiati 150 casi di pazienti ospedalizzati con prima diagnosi di Linfomi Non Hodgkin e Linfomi Linfatici, di età >18 anni, nati in Italia, e 150 casi di pazienti ricoverati per altre malattie, escluse le malattie tumorali, del sistema endocrino, del sistema immunitario ed epatiche. Per ogni paziente verrà effettuato un prelievo di sangue per il dosaggio dei Prodotti Organici Persistenti (POP) e per le indagini virologiche, volte a ricercare l’eventuale presenza di altre situazioni correlate allo sviluppo dei tumori del fegato, come ad esempio epatiti virali; sarà effettuata la ricerca di 24 congeneri di PCB; inoltre verranno svolte indagini virologiche.

Per le attività che l’ASL di Brescia dovrà svolgere nell’ambito dei due progetti, il Ministero dell’Ambiente metterà a disposizione della Regione Lombardia € 100.000.

Lo studio caso-controllo sui linfomi non Hodgkin e leucemie linfatiche in relazione all’esposizione a PCB, finanziato all’interno della Convenzione, verrà ampliato includendo anche casi di pazienti malati di melanoma (cancro della pelle); l’ASL di Brescia ha ritenuto necessaria tale integrazione a seguito della recente pubblicazione dei risultati di uno studio dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che definiscono cancerogeni umani alcuni PCB per la loro relazione certa con il melanoma.

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