Paroli affida la comunicazione della sua campagna all’Accademia Santa Giulia, sabato il debutto su Twitter

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Dopo un mese di studio, alcuni studenti dell’Accademia Santa Giulia hanno presentato al candidato sindaco Adriano Paroli la strategia comunicativa per la sua campagna politica, e lui ha accettato. Sabato mattina il via, con il primo "cinguettio" postato su Twitter, e poi Facebook e You Tube.

Paroli per quanto riguarda la comunicazione innovativa e nel web (ma non solo) ha deciso di affidarsi a tre giovani studenti dell’Accademia, Giulia Gasperini, Noemi Losi e Jacopo Marzaroli seguiti dal professore Fabio Codebue. La consulenza costerà 3.500 euro, versati direttamente nelle casse della scuola che li potrà utilizzare per le attività didattiche.

La dichiarazione di Paroli sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane, che riporta la notizia: «Mi è sembrata una scelta innovativa, che avrebbe apportato energie e spunti freschi, caldeggiata da amici che hanno fiducia nell’istituto, fra cui Stefano Saglia. Mi sono reso conto che in questi cinque anni abbiamo fatto molto e comunicato poco, abbiamo sottovalutato l’importanza di far sapere. Del nostro operato si vede appena la punta di un iceberg, i giovani sapranno arrivare a fondo. A loro ho solo raccomandato di dire le cose come stanno, di non fare marketing menzognero, piuttosto perdo le elezioni che travisare la realtà. Raccontandomi, sono stato sincero, spiegando pure gli elementi di criticità che vengono strumentalizzati dagli avversari. Come la faccenda delle card nella quale mi coinvolgono ma io ho speso in diciotto mesi 5.500 euro, giustificati da pezze d’appoggio e testimonianze». 

Sabato mattina leggeremo il primo messaggio di Paroli.
(a.c.)

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1 COMMENT

  1. Evidentemente a questo tuttologo astioso che si firma Piergi mancano gli argomenti, ma rimane l’astio. Il,sindaco a spiegato a chi di dovere cosa ne ha fatto dei 70 euro spesi a settimana!!L chieda piuttosto ai parlamentari del suo partito come si guadagnano i 12000 euro che si portano a casa ogni mese, visto che chi fa e decide e’ uno solo.

  2. Gli argomenti, i fatti, non mancano e tutt’altro che astiosi, bensì incazzosi: 43.000 euro di denaro pubblico sono stati spesi dalla Giunta Paroli con le carte di credito senza giustificazioni, come sanzionato in via definitiva dalla Corte dei Conti. L’importo è stato rifuso da Paroli che, facendo solo l’ amministratore pubblico nonchè parlamentare per più lustri, ha pagato sempre con i nostri soldi… Mi vuol spiegare Qua Qua, elencando la vasta attività paralamentare di Paroli, come se li è guadaganti lui i 12.000 euro al mese per circa tredici anni (circa 1,6 milioni di euro). Altro che fare le pulci ai parlamentari pentastellati che sono lì da due mesi e aspettano che il Parlamento cominci a lavorare sul serio con le nomine nelle commissioni !

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