Mancherebbero 36 milioni di euro all’appello nelle casse della Loggia per mantenere gli attuali livelli di spesa. Siamo preoccupatissimi per le casse della Loggia e Adriano Paroli non è stato sincero: Brescia rischia il commissariamento. Ad affermarlo è il candidato del Pd alla Loggia Emilio Del Bono. Secondo Del Bono è da un anno che la ragioneria ha lanciato un segnale dallarme, ma giunta e sindaco sembrano non abbiano preso alcuna contromisura. Se si guardano i dati del 2008 e si paragonano al bilancio del 2012 – ha annunciato il candidato del centrosinistra – si nota da subito che non cè nemmeno un indicatore positivo: è aumentata la pressione fiscale e la spesa corrente, è aumentato lindebitamento e sono crollati i servizi sociali e assistenziali. I conti sono allo sfascio e la Loggia rischia di ritrovarsi nella stessa situazione del comune di Parma. Per risolvere la situazione, Emilio Del Bono ha già la ricetta pronta: E’ necessario fare una una revisione della spesa pubblica. E’ possibile che una città come Brescia ci siano 42 dirigenti che costano 200 mila euro quando ne basterebbero 30. Inoltre prosegue Del Bono nel corso della conferenza stampa bisogna necessariamente rinunciare alle opera inutili, quali Bigio, parcheggio sotto il castello, sede unica del Comune, venduta da Paroli come un’operazione a costo zero quando in realtà inciderà per 20 milioni. Lo stesso discorso Del Bono lo applica anche alle partecipate: Esistono troppi consigli di amministrazione e la condotta delle società è poco trasparente. A ciò si aggiunge che Brescia Mobilità quest’anno presenterà il bilancio 2012 a giugno, temiamo sorprese non positive.
Del Bono è disperato: tutti sanno benissimo che l’unica alternativa a Paroli al ballottaggio non è lui, perdente in partenza, e gioca la carta a chi la spara più grossa. L’unico commissariamento certo è quello del PD dopo le elezioni
Beh, francamente lanciare un segnale tipo quello di Parma, dove la voragine lasciata in eredità era di 800 milioni, mi sembra da parte di Del Bono peggio di una sparata elettorale. Va ora letto con attenzione il rendiconto di gestione del 2012 mentre, in assenza del bilancio previsonale del 2013, il punto di partenza da cui procedere è l’avanzo di gestione di 49 milioni di euro dichiarato in quello del 2012 come saldo finanziario tra fonti ed impieghi di risorse. Vero è che già nell’esercizio 2011, ad esempio, dal conto del patrimonio si evidenziava che il patrimonio netto del Comune era decrementato di 33 milioni di euro. Approfondiamo, doverosamente.