Il progetto Brescia Smart City piace, a Padova è premiato dall’Anci

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Alla città di Brescia il riconoscimento «Smart City Roadshow», ottenuto «Per aver realizzato un progetto innovativo e di esempio virtuoso per lo sviluppo delle moderne città intelligenti». Il premio è stato riconosciuto al progetto, per ora solo su carta, Brescia Smart City all’interno del salone Smau di Padova da parte dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Tra i candidati al Premio Smart City figuravano i comuni di Trento, Verona, Udine, Ferrara, Bolzano, Treviso e Brescia. 

L’Associazione Brescia Smart City (Absc) non si è ancora costituita formalmente, lo farà nei prossimi giorni. Un presidente però è già designato, Raimondo Bruschi, selezionato tramite apposito bando. Tra i soggetti promotori, in attesa di altri coninvolgimenti da parte di privati, ci sono il Comune, la Camera di Commercio, le Università, degli Studi e del Sacro Cuore, A2A e Brescia Infrastrutture. L’obiettivo è quello di rendere la vita del cittadino più facile, più armoniosa, agevolare i trasporti e le comunicazioni assieme all’accesso all’informazione, tutto nel rispetto della natura e dell’ambiente. 

Il futuro presidente, dalle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane: «Smart City non è solo applicazioni da fornire alla città, ma deve essere utile a tutte le fasce d’età per coniugare conoscenze e competenze. Non ci fermeremo solo alle istituzioni ma andremo a coinvolgere presto anche le aziende».

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1 COMMENT

  1. Dove all’orizzonte si intravvedono, così per iniziare, tre gare d’appalto da decine di milioni di euro, mi chiedevo da chi poteva mai esser partita l’idea, a Brescia, di questa benedetta Smart City e chi, politicamente, poteva coinvolgere. Ci penso fino a domani e poi vi faccio sapere…

  2. Piergi, la marcia di avvicinamento è inesorabile. Ti aspettiamo. Non si esclude nessuno, non per niente siamo smart. L’idee della Castelletti sono smart.

  3. Curiosità accessoria. In inglese l’aggettivo smart è uilizzato con parecchie sfumature di qualificazione: sveglio, alla moda, acuto, ma soprattutto sia intelligente sia furbo. Ed è in italiano che la differenza si fa fondamentale. Per esempio, in politica la differenza tra una persona intelligente ed una furba non sempre salta subito all’occhio. Anzi qualcuno può non accorgersene per trent’anni, oppure mai…

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