Stadio, Rossi (Al lavoro con Brescia): diverse le opzioni in campo

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SPORT A BRESCIA - Stadio Rigamonti di Brescia - diritti Andrea Tortelli

Mentre il Brescia Calcio e l’Amministrazione Paroli ritornano a discutere di stadio in seguito alla proposta di Infront di realizzare la struttura, con il dubbio che la stessa includa attività commerciali, Camilla Rossi, candidata nella lista di Marco Fenaroli al lavoro con Brescia coglie l’occasione per esprimere la propria posizione e del Comitato in merito al servizio stadio.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Con lo sguardo attento ad interventi europei che potrebbero essere di riferimento e la certezza della localizzazione all’interno della città definisce quale potrebbe essere la tipologia dell’impianto, le funzioni complementari compatibili e ne ipotizza la struttura economica finanziaria destinata a sostenerne i costi. La situazione attuale delle risorse pubbliche pone l’esigenza di ridurre i costi dei servizi, ricercando strade diverse per soddisfare le esigenze dei cittadini. E’ ormai superata la concezione della gestione intesa come erogazione del servizio a totale carico della pubblica amministrazione. L’obiettivo è quello di coniugare la tutela degli interessi sportivi e del contenuto sociale del servizio con l’efficienza dell’organizzazione. Da parte dell’Amministrazione pubblica è da mettere in assoluto rilievo l’importanza territoriale dell’insediamento di un impianto sportivo: oltre a rivestire un ruolo simbolico, lo stadio deve rappresentare l’occasione per riqualificare la parte di città dove avverrà l’intervento: diventa fondamentale la sostenibilità delle scelte d’intervento; sostenibilità che si traduce in prima istanza nel non consumo di suolo e nella riqualificazione di ambiti degradati. Nel panorama europeo si possono evidenziare 3 tipologie di “nuovi” stadi:
1 “SALOTTI PER IL CALCIO”. Un impianto esclusivo per il calcio, dove l’intera
struttura è costruita intorno al principale se non esclusivo cliente: la società di
calcio.
2 “IMPIANTI MULTIFUNZIONALI”. Una struttura in grado di ospitare anche
eventi non sportivi.
3 “ENTERTAINMENT AREA”. Un’area interamente dedicata all’entertainment,
dove lo stadio rappresenta una delle molteplici offerte. La prima possibilità è una proposta molto inglese, dove la strategia è quella dell’utilizzo e quindi della realizzazione dell’impianto solo per il calcio: l’impegno è quello della saturazione dell’impianto negli unici momenti di utilizzo (la partita di calcio). In questo senso lo stadio è concepito come un “salotto” con offerte differenziate di settori riservati divisi in skybox, businessseats e tutte quelle aree destinate alle aziende. A supporto la funzione del “food & beverage” anch’essa suddivisa in sale e servizi differenti. Ad integrazione posti auto riservati sotto lo stadio e servizi accessori (fan shop ecc.)
La seconda tipologia di stadi ha come esempio più alto (e più grande) l’Amsterdam Arena (52.000 spettatori): la struttura ospita circa 60 eventi ogni anno; il calcio con circa 25-28 partite, rappresenta il cliente principale di un insieme vasto e vario di eventi di intrattenimento; lo stadio ospita le gare del football americano e concerti. Vengono inoltre organizzate presentazione aziendali e vari convegni. Lo stadio dispone di 3 grandi viali lungo i quali sono disposti i circa 50 punti di ristoro. Molti di questi servizi (ristoranti bussinessale meeting) sono aperti anche durante la settimana. Recentemente è stata introdotto un “impianto nell’impianto” per circa 12.000 spettatori che può ospitare sport indoor come tennis o volley. Una struttura di questo tipo ha permesso di raggiungere il break-even point solo dopo 5 anni di gestione. La terza tipologia si riferisce a quelle situazioni dove lo stadio è solo uno dei contenitori all’interno di un insediamento più complesso e vario e dove gli impianti commerciali rappresentano la possibilità finanziaria dell’intervento. Lo stadio funge da volano per una serie di attività commerciali parallele a gradinate e tribune. E’ evidente che un intervento di questo tipo rappresenta un enorme consumo di suolo e a fronte di un servizio (lo stadio); il sacrificio risulta spropositato in termini di sostenibilità. Una proposta per Brescia. Si ritiene che la localizzazione migliore del servizio “stadio” è quella dell’impianto attuale. Tale luogo, intimamente legato al metrobus, garantirebbe la riqualificazione di parti di città senza consumo di suolo. Insieme al nuovo centro natatorio e al Parco Castelli, l’ambito diverrebbe uno dei “nuovi centri” della futura città di Brescia. Per la città è possibile pensare ad un impianto ibrido che sia “multifunzione” e nel contempo possa prevedere anche tutti quegli elementi per poterlo rendere un “salotto”. L’impianto deve essere multifunzionale, nello spazio, con l’utilizzo delle aree all’interno in maniera differenziata, e nel tempo, consentendo lo svolgimento di molteplici attività, non solo sportive (spettacoli, incontri, mostre). Il nuovo stadio, che dovrebbe avere non più di 20.000 posti, potrebbe ospitare anche servizi pubblici realizzati dall’operatore a scomputo di oneri o costi. A puro titolo esemplificativo si citano i seguenti tre stadi, realizzati in Svizzera per gli europei del 2008, sempre sul sedime dello stadio precedente.
1 Basilea – St. Jakob Park Lo stadio è in grado di accogliere 42.500 tifosi ed è quindi il più grande della Svizzera. Nel 2001 l’apertura del St. Jakob-Park ha sancito la nascita del primo stadio polifunzionale della Svizzera, eretto dallo studio di architettura di Basilea Herzog & de Meuron in occasione dei Campionati Europei di calcio del 2008. Questo edificio rappresenta una nuova generazione di impianti multifunzionali e altamente tecnologici, nell’ambito di una progettazione ad alta complessità con destinazioni d’ uso di rilevanza sociale. Collocato in prossimità della stazione ferroviaria e dell’autostrada, lo stadio si contraddistingue per la sua versatilità ad ospitare eventi di vario genere, grazie ad un’efficiente rete di servizi e di strutture oltre che alla presenza di attività di supporto come spazi commerciali, ristoranti un centro conferenze uffici e una residenza per anziani.
2 Berna – Wankdorf Questo stadio è stato costruito seguendo una moderna concezione di stadio; infatti la struttura non è utilizzata solo per le partite, ma ospita numerose infrastrutture sociali, aperte tutti i giorni, come un ristorante di 2.500 m2 e un centro commerciale. Durante la sua costruzione sono stati integrati nella copertura dei pannelli solari, che garantiscono una produzione annuale di 700.000 kWh. È il più grande impianto del mondo a pannelli solari installato in un stadio. Il complesso dello stadio, aperto e aerato, libera una vasta superficie sotto le tribune e sul campo. In questa zona sono ubicati un centro commerciale, con numerosi negozi, ristoranti, bar, un albergo e persino una scuola pubblica. L’immenso parcheggio sotterraneo è un altro pregio di questo centro polifunzionale. Inaugurato il 30 luglio 2005 dopo quattro anni di lavori, lo Stade de Suisse Wankdorf con i suoi 32 000 posti ha avuto un costo totale di 370 milioni di franchi svizzeri.
3 Neuchâtel – Maladiere Il Neuchâtel Xamax gioca le partite casalinghe allo stadio della Maladière. Completamente rifatto nel 2007 dove sorgeva il precedente vecchio ed omonimo stadio, ha 11.997 posti a sedere, tutti al coperto, e 10 logge VIP. Le dimensioni del campo, in erba sintetica, sono di 105 x 68 m. Oltre al campo da calcio, l’impianto ospita 54 negozi per un’area commerciale di circa 28 000 metri quadrati, 930 posti auto coperti, la sede centrale del corpo comunale dei pompieri e sei palestre. L’investimento totale per il rifacimento della Maladière è stato di circa 230 milioni di franchi svizzeri. In merito all’ipotesi finanziaria la struttura legale deve prevedere una società proprietaria dell’impianto composta dal Comune di Brescia, da Brescia Calcio e dalle società fondatrici (banche, gruppi industriali, assicurazioni…). L’investimento, per uno stadio per Brescia, stimabile in 80-100 milioni di euro (aree escluse) può essere così finanziato: 10% dal Comune di Brescia, 20% da Brescia Calcio, 20% da Società fondatrici, 20% dalla vendita degli skybox e dei posti business, 30% da un eventuale mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo.
Il sedime dell’attuale stadio potrebbe essere dato in diritto di superficie gratuito o venduto a prezzi calmierati. E’ ragionevole pensare che se l’operazione nasce senza l’incidenza del valore del terreno (servizio) diventa sicuramente attuabile. La società proprietaria demanda la gestione ad un’altra società (dove può esserci in quota il Comune di Brescia) che ha il compito di organizzare eventi e affittare gli spazi.”

 

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