Gamba: l’inceneritore? In dieci anni si può chiudere

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(a.t.) “Mi candido perché non riesco a rassegnarmi al fatto che la nostra città, la nostra Regione e il nostro Stato siano ridotti così. Ho provato a guardarmi l’ombelico, ma sto molto meglio quando alzo la testa”. Nei due minuti e sette secondi del video con cui si è presentata agli elettori grillini per le “comunalie” Laura Gamba fatica davvero a trattenere le lacrime. Ma, del resto, la nuova avventura è di quelle che potrebbero davvero cambiarti la vita. Madre di due bimbe piccole (2 e 4 anni), la 38enne avvocatessa bresciana vota centrosinistra per anni (“ma – precisa – “non sono mai stata candidata, né ho mai avuto tessere”). Nel 2006 la folgorazione sulla via del Palabrescia: va a uno spettacolo di Beppe Grillo, e ritrova un compagno di classe delle elementari. “Li ho capito di essere tornata a casa”, racconta emozionata nel filmato. A stretto giro Laura Gamba si trova a partecipare alle riunioni del MeetUp. Nel 2007 è lei a coinvolgere Crimi nel gruppo (“gli portai da vidimare i moduli del primo V-Day”). Quindi l’adesione convinta al Movimento 5 Stelle, la vittoria alle primarie per il candidato sindaco e la “spericolata” corsa per la conquista di Palazzo Loggia. Con 10mila euro non ancora in cassa per pagarsi l’intera campagna elettorale. Ma forte del consenso acquisito tra la gente dal movimento fondato da Beppe Grillo, che tra pochi giorni sarà in città per darle manforte.

Alle vostre primarie per il candidato sindaco hanno votato soltanto in 123. Un po’ pochi per sperare di conquistare la Loggia.

Forse la contesa interna non ha scaldato i militanti, che si fidavano di tutti e cinque i nostri candidati. La speranza era quella di coinvolgere più persone: di sicuro dovremo lavorare maggiormente su questo fronte.

Ora però deve conquistare i voti degli elettori. E non è affatto scontato che lei riesca ad arrivare al ballottaggio. Che farà in quel caso?

Come ho sempre detto non daremo indicazione di voto per nessuno. Puntiamo alla vittoria.

Ok. E se diventasse sindaco quale sarebbe il suo primo atto?

Ridurrei in maniera significativa lo stipendio del primo cittadino e degli assessori. Oggi, per inciso, non sappiamo nemmeno quanto guadagna Adriano Paroli, nonostante la legge gli imponga di renderlo pubblico.

Uno dei temi cardine per il futuro di Brescia sarà lo sviluppo della metro. Come lo immagina?

Non credo sia ipotizzabile, anche per questioni economiche, un prolungamento sotterraneo: è necessario lavorare sull’integrazione con i mezzi di superficie e i parcheggi scambiatori. Al referendum votai contro l’opera perché inutile e costosissima: con quei soldi avremmo potuto pagare la bonifica dell’intera area Caffaro e dotare la città di un depuratore. Ma ora la metro c’è e bisogna farla funzionare. Senza i dividendi pazzeschi che la vecchia Asm dava alla Loggia.

Per A2A quale deve essere oggi la priorità? Staccare dividendi, abbassare le bollette o o investire?

Il Comune deve innanzitutto tornare a esercitare un ruolo e decidere la politica energetica dell’azienda, che fino a oggi ha sempre subìto acriticamente. Penso alla gestione dei rifiuti, al teleriscaldamento, alla vendita dell’acquedotto di Bergamo, ma anche al buco nero dell’operazione Montenegro.

Del termoutilizzatore che ne facciamo? Volete davvero chiuderlo?

E’ una bufala che si possano incenerire i rifiuti e riciclarli. Dal 1993 l’inceneritore, anche attraverso i Chip6, ha fruttato una valanga di soldi all’azienda, ma non ha migliorato per niente la situazione ambientale di Brescia. La differenziata non si fa perché ad A2A conviene bruciare i rifiuti, tanto che ne compriamo da fuori provincia. Noi puntiamo all’obiettivo “rifiuti zero” e siamo convinti sia possibile: ci sono Comuni, anche a noi vicini, che già oggi arrivano all’80-90 per cento di differenziata. Ma per farlo bisogna chiudere l’impianto.

Sùbito?

Credo che dieci anni siano un tempo ragionevole per arrivare a questo risultato.

Ma ritenete l’inceneritore un pericolo per la salute?

Le fonti di inquinamento in una città industriale come Brescia sono tantissime, traffico compreso. L’inceneritore non è l’unica e la principale. Ma di certo non possiamo continuare a produrre rifiuti pensando che poi svaniscano nel nulla.

Tra ambiente, sociale ed economia a cosa darebbe la priorità da sindaco?

Si tratta di temi interconnessi. La prima cosa da fare è capire come son messi i conti pubblici. Ed evitare di scialacquare denaro in consulenze esterne o in opere come il parcheggio sotto il castello e la sede “unica”. Quei soldi vanno spesi in favore dei cittadini. Avendo ben chiaro che se la gente si ammala anche il lavoro serve a poco. Brescia ha già avuto il suo caso Ilva ed è necessario un progetto serio di bonifica per l’area Caffaro: se lo Stato non mette i fondi, devono farlo il Comune e la Regione.

Allarghiamo il campo geografico. Pochi giorni fa a Roma è stato eletto il presidente della Repubblica. Lei chi avrebbe votato? Che ne pensa di Napolitano?

Alle nostre quirinarie avevo scelto Gustavo Zagrebelsky, ma in Aula avrei sostenuto con convinzione Rodotà. Da Napolitano non mi sento rappresentata: ha tutelato la casta firmando il lodo Alfano e si è messo di traverso anche sulla questione della trattativa Stato-Mafia.

Come presidente del Consiglio invece chi vorrebbe?

Il nome lo sceglieremo con le primarie. Non so dove potremo arrivare. Ma spero che finalmente gli elettori capiscano che fino a oggi destra e sinistra li hanno presi per i fondelli.

Prima di chiudere una domanda interessata. Non ritiene eccessivo l’atteggiamento del movimento nei confronti dei giornalisti e il divieto ai militanti di andare in tv? Lo applicherete anche a Brescia?

Con i giornalisti bresciani non abbiamo mai avuto problemi, i rapporti sono cordiali e non ci sottraiamo agli inviti. I talk show nazionali sono tutt’altra cosa: io non parteciperei mai a Ballarò o a qualsiasi altro pollaio televisivo.

Concludiamo con il gioco della torre. Chi butta tra Paroli e Del Bono?

Paroli.

Tra Castelletti e Onofri?

Castelletti.

Primarie on line o primarie fisiche?

Le tengo tutte e due.

Rodotà o Casaleggio?

Butto Casaleggio, tanto è giovane e si rialza.

I giornalisti o i politici?

Politici.

Un pregio e difetto di Laura Gamba?

Sono una persona umile e aperta a consigli di tutti. Ma permalosa se le critiche sono sterili.

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1 COMMENT

  1. che delusione questa ex ( o lo e’ ancora ) kompagna Laura Gamba , davvero in tutta Brescia non c’era nessuno meglio di lei ? allora siete messi davvero male …circa l’inceneritore ( 10 anni sono lunghi dal passare ) mi ricorda un tale Pizzarotti e si sa come e’ andata a finire , sul lavoro poi il nulla di nulla…Vendola a confronto e’ un dilettante…p.s. bella la puntata di Report di ieri , la Gabanelli e’ ancora la vostra candidate ideale ?

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