Onofri: Paroli? Solo io posso batterlo

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(a.t.) Fra i candidati alla carica di primo cittadino è forse quello che in casa ha respirato più politica di tutti, essendo figlio di un ex vicesindaco di Brescia. Ma è anche l’unico, almeno tra i più noti, che si definisce esplicitamente civico. Cinque anni fa, infatti, Francesco Onofri ha deciso – “francescanamente”, appunto – di rinunciare a quasi tutto quello che gli era stato consegnato in dote politica. Ha detto no alla facile corsa “in carrozza” che gli si prospettava nel centrosinistra. Ha risposto picche alle lusinghe che gli sono arrivate poi dal centrodestra. E ha deciso di mettere in piedi un progetto tutto suo. Unendo poi gli sforzi a quelli di Valter Braghini (da cui, alle precedenti elezioni, si era separato per la decisione dell’ex assessore civico di appoggiare Del Bono) e di tanti altri nomi più e meno noti della cosiddetta società civile. Anche se alcuni hanno poi imboccato strade elettorali diverse. Nel 2008 Onofri ottenne il 2,8 per cento dei consensi, mancando il seggio. Oggi ci riprova con un obiettivo ben più ambizioso: “andare ben oltre la civica che ha preso più voti nella storia di Brescia”. Cioè superare il 10,35 per cento raccolto da Angelo Rampinelli nel 1994 con La Pallata.

Se diventasse sindaco quale sarebbe il suo primo atto?

Cercherei di capire se la situazione dell’ex cava Piccinelli è davvero da allarme rosso. Gli ambientalisti, anche i più moderati, dicono che bisogna intervenire prima che il Cesio 137 finisca in falda, perché sarebbe un disastro peggiore di quello del Pcb. Se è così bisogna intervenire subito.

Cosa cancellerebbe subito del suo predecessore?

Accorperei quattro delle cinque società che fanno capo a Brescia Mobilità. E di certo nelle nomine adotterei criteri diversi da Paroli, che ha messo il suo commercialista quasi ovunque. Una società a testa basta e avanza.

Ma se non arrivasse nemmeno al ballottaggio chi voterebbe?

Ho ricevuto proposte esplicite sia da destra sia da sinistra. Avrei potuto fare carriera politica senza fatica, ma mi sento alternativo a entrambi gli schieramenti: per questo ho deciso di impegnarmi con il mio progetto. Ora non voglio nemmeno considerare l’ipotesi di apparentamenti. E non ne vedo lo spazio.

Paroli e Del Bono, per lei, sono davvero uguali?

Entrambi fanno politica da sempre, una condizione che limita molto la libertà d’azione di cui dovrebbe disporre chi amministra la cosa pubblica. In questo – anche se Del Bono almeno ci ha provato a fare altro nella vita – sono molto simili.

Lei, in un recente dibattito, è stato molto duro con Del Bono…

Anch’io, come lui, voglio cacciare Paroli. Ma, invece di aprirsi al confronto con la società, Del Bono ha scelto di cancellare ogni alternativa a se stesso. Se l’attuale portabandiera del centrosinistra avesse imposto la sfida di primarie aperte – con i Montagnoli, i Gorlani, i Bazoli e i Frati in campo – avrei provato imbarazzo a ripresentarmi, perché dal Pd sarebbe arrivato un forte segnale di vivacità e cambiamento. Invece Del Bono ha scelto di dar vita a primarie farlocche, che portano diritte alla conferma di Paroli. Se dovesse arrivare lui al ballottaggio la sconfitta sarebbe certa, io potrei vincere.

A chi la accusa di velleitarismo e si appella al voto utile, dunque, che risponde?

Che l’unico voto utile è quello controcorrente, contro l’angustia e il conformismo della proposta politica dei partiti.

Torniamo ai temi concreti. Lei ha sempre indicato l’ambiente come priorità. Ma dove si trovano i soldi per bonificare l’area Caffaro?

Bisogna andare in Europa e – attraverso una sana azione di lobby – tornare a casa con le risorse necessarie. Magari avvalendosi dell’aiuto di figure come quelle della bresciana Monica Frassoni (presidente del Partito Verde Europeo, ndr). Il nostro obiettivo deve essere quello di realizzare un’impresa green da esportare ovunque: sogno una “Bonifica Brescia 2013 Spa” che nasce con fondi comunitari e diventa leader mondiale nella bonifica dei siti inquinati.

I grillini chiedono la chiusura dell’inceneritore in dieci anni. E’ d’accordo?

Oggi l’impianto brucia circa 800mila tonnellate di rifiuti, e quelli della città sono meno del 10 per cento. Anche raddoppiando la differenziata di Brescia non arriveremmo allo spegnimento. E comunque dubito che la Loggia possa influenzare le scelte aziendali sull’impianto prima che questo esaurisca il suo ciclo vitale. A meno che – e mi auguro di no – la scienza non arrivi a dire con chiarezza che le nanopolveri sono davvero pericolose: a quel punto la salute dei cittadini sarebbe prioritaria.

Ma di A2A che ne facciamo? Revocherebbe gli amministratori attuali?

Non credo. Anche perché la revoca, se non per giusta causa, potrebbe dare spazio a richieste di risarcimento milionarie. Aspetterei la fine del mandato per nominare in consiglio personalità libere e indipendenti. Certo – da fuori e negli incontri con gli amministratori – farei sentire la nuova voce del Comune per far capire che l’aria è cambiata, soprattutto sui criteri delle nomine che verranno. E discuterei subito con Pisapia sulla cancellazione del duale.

Da Milano a Roma. Se fosse stato in Parlamento chi avrebbe votato come presidente della Repubblica?

Fra Prodi, Marini e Rodotà, francamente, avrei scelto la Cancellieri. Ma con questa missione d’emergenza, e solo per questo, Napolitano l’avrei votato anche io.

Letta al governo le piace?

Pd e Pdl si sono insultati fino a ieri e oggi sono costretti a confrontarsi. Se riusciranno a trovare un accordo sui problemi concreti e a traghettarci fuori dalla crisi, ben venga. Il nostro auspicio è che i partiti tornino davvero a fare il loro mestiere: in quel caso noi siamo pronti a tornare alle nostre occupazioni.

Se si votasse domani chi vorrebbe come premier?

Pur non essendo un elettore del Pd, Renzi l’avrei visto bene anche a questo giro. Ma mi piacerebbe che esistesse anche un Renzi di centrodestra.

Gioco dalla torre. Chi butta tra Laura Gamba e Laura Castelletti?

Mi butterei io, per galanteria. O al limite salverei la più giovane delle due.

Tra Del Bono e Paroli?

Prima l’uno e poi l’altro. Come accadrà nei due turni elettorali.

Letta o Grillo?

Butto Grillo, perché non mi convince, pur essendo il suo movimento un segno dei tempi. Usa i suoi attivisti e si fa usare da loro. La politica non è questo. E trovo assurdo che vieti ai suoi di parlare, arrivando addirittura a espellere chi partecipa ai talk show: da liberale credo che negare a parlamentari il diritto di esprimersi sia un’assurdità.

Destra o sinistra?

A Brescia le considero uguali. A livello nazionale, forse, butterei la destra. Perché non ha concretizzato nulla del liberalismo e del federalismo che Berlusconi e la Lega avevano annunciato già dal 1994.

Un pregio e un difetto di Francesco Onofri?

A volte perdo le staffe, ma mantengo sempre la parola data.

FRANCESCO ONOFRI E’ SOSTENUTO DA:

Sindaco Francesco Onofri

Piattaforma civica per Francesco Onofri

Civica Brescia  

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13 Commenti

  1. Come ho sempre pensato Onofri jr. parla più volte di alternativa, ma non di cambiamento radicale: non può dirlo nè farlo, come si perlatro si intuisce quando accenna al ballottaggio.

  2. Affascinante il progetto di Onofri.. ma mi sembra narcisismo politico!
    Facile fare l’uomo nuovo quando vieni da certe famiglie.
    Facile fare l’equidistante.. La politica non è un salotto della Brescia bene!

  3. Se Onofri avesse voluto far carriera, avrebbe avuto la strada spianata e agevolata. Gli và dato il merito di aver fatto proposte concrete, puntando sulla competenza (ha una squadra in lista di gente molto molto preparata, da far rabbrividire la cozzaglia dei pentastellati e i supergiovani di Laura Castelletti). Ne riparleremo quando i soliti noti ce li ritroveremo su qualche poltrona in A2A e via dicendo.

  4. Onofri è onesto e bravo, ma ha una strategia sbagliata: evidentemente è mal consigliato….. Anche questa cosa di oggi degli eroi a me pare un autogol…..

  5. mamma mia arriva il robocop della politica. batte tutti, batte tutto anche se i sondaggi dicono il contrario. ho visto i suoi video caro onofri, non comunica un’emozione nemmeno il tavolo. questa tanto sbandierata voglia di fare mi sembra più voglia di potere

  6. bravo onofri dici una cosa giusta: le primarie del pd sono state una pagliacciata fasulla col solo scopo di far vincere del bono. gli altri candidati li han tenuti fuori o gli han fatto terra bruciata attorno, per poi buttare dalla finestra soldi dei contribuenti presi coi rimborsi elettorali per fare le primarie fuffa.
    detto questo non ti voto, ma almeno una giusta l’hai detta

  7. Il problema n. 1 è risanare l\’area Caffaro, risarcire i cittadini danneggiati, favorire l\’emigrazione in altro luogo in caso estremo.
    Una vergogna europea da una città che si vanta di essere una delle più europee in questo paese.

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