Domani mattina a Orzinuovi gli esponenti dell’associazione Diritti per Tutti e il comitato provinciale antisfratti cercheranno di fermare lo sfratto di una famiglia il cui padre è stato licenziato per la crisi, dovendo mantenere 3 bambini piccoli ( 6, 4 anni e un neonato di 3 mesi). Secondo il racconto degli attivisti il lavoratore è stato in cassa integrazione per tutto il 2012 con circa 900 euro al mese e poi non è più riuscito a pagare l’affitto anche perché ora è in attesa dell’indennità di disoccupazione; la famiglia è anche in credito per gli assegni famigliari. L’amministrazione di centro sinistra nell’ambito della trattativa in Prefettura ha offerto solo 5-600 euro per avere un rinvio fino a settembre (rifiutato dalla proprietaria che ne chiedeva 1500) e in alternativa ha proposto 10 giorni di albergo per la mamma ed i figli, poi la strada.
E se la proprietaria di casa si sostentasse proprio con quell’introito e avesse tre figli piccoli di cui uno di tre mesi?
E se la proprietaria di casa si sostentasse proprio con quell’introito e avesse tre figli piccoli di cui uno di tre mesi?
E se la proprietaria di casa si sostentasse proprio con quell’introito e avesse tre figli piccoli di cui uno di tre mesi?
Alla redazione.
L’inform azione che date è sicuramente errata: l’obiettivo dell’articolo sembra essere quello di stigmatizzare l’amministrazione di "centrosinistra" che dà "solo" 600 euro e "poi la strada".
In realtà il Comune è obbligato per legge alla collocazione dei minori in strutture, quindi – anche se lo sfratto dovesse malauguratamente avvenire – i bambini (e con ogni probabilità la mamma) non andanno certamente "in strada". Questo non toglie la gravità del problema, beninteso.
Tornino da dove sono venuti che facciamo prima.L’amministrazi one di centro sinistra pensi agli italiani in difficoltà, che non mancano certo,anche ad orzinuovi. @Sonia: speriamo che la prossima volta la signora non affitti casa agli immigrati.Meglio un immobile sfitto che un grattacapo di questo genere.