“Se ci fermiamo a discutere sul recente e insignificante episodio della sentenza sugli atti precedenti all’entrata in vigore del Piano territoriale d’area del 2011, rischiamo di perdere di vista la vera questione del futuro di Montichiari e della necessità di scelte rapide e condivise.” Così il capogruppo del Popolo della Libertà in Regione Lombardia, Mauro Parolini, ha stigmatizzato la questione dell’aeroporto bresciano e la sentenza della Consulta che in questi giorni occupa le pagine dei quotidiani.
“L’imposizione di vincoli in una area così grande – prosegue Parolini- è il presupposto di uno sviluppo dell’aeroporto di Montichiari che fino ad ora non c’è stato. Serve la volontà, da parte di tutte le istituzioni, di mettere in campo decisioni rapide per realizzare una piano di sviluppo che ad oggi è tutt’altro che definito. La scelta di Regione Lombardia di scommettere su Montichiari si intuisce già leggendo il Piano d’area approvato nel 2011. Infatti il Piano non pone solo vincoli ma contiene importanti e decisivi elementi di sviluppo per la realizzazione di strutture e servizi funzionali all’area aeroportuale e alla logistica.”
“Bisogna però anche riconoscere – sottolinea il capogruppo del Pdl – il fallimento di oltre 15 anni di gestione della Catullo. Un fallimento evidenziato, se ce ne fosse bisogno, anche dalla notizia, dei giorni scorsi, della scelta della compagnia di bandiera del Qatar di firmare un accordo con Malpensa per il trasporto merci, dopo un iniziale contatto proprio con il nostro aeroporto. Una grande occasione persa.
Dobbiamo quindi ripartire – conclude Parolini – da nuove alleanze che permettano un effettivo sviluppo della vocazione aeroportuale di Montichiari che prenda avvio sicuramente dai cargo ma che investa anche sul trasporto di passeggeri, a sevizio del turismo e dell’economia bresciana. La dotazione infrastrutturale di quest’area, oggi servita dalla "Corda molle" e in futuro anche da una fermata dell’alta velocità, ne conferma le grandi possibilità di crescita."