Ballottaggio, “Brescia Solidale e Libertaria per i Beni Comuni” sceglie l’astensione per protesta

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La lista “Brescia Solidale e Libertaria per i Beni Comuni”attende i riscontri della Procura della Repubblica di Brescia all’esposto da noi inviato in data 23 maggio 2013, con il quale si chiedeva l’annullamento delle elezioni comunali per – si legge nella nota – "evidenti scorrettezze e irregolarità nello svolgimento della campagna elettorale violando in questo modo i principi costituzionali di libertà ed eguaglianza, fondamento di  elezioni  democratiche".  L’assemblea della Lista ha così deciso di scegliere l’astensione come forma di protesta "e di discontinuità col passato, perché noi non saremo, né oggi né mai, gli utili beoti di turno".

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE

Una campagna elettorale, come già abbiamo avuto modo di ricordare, basata sul censo ed  inficiata dalle continue violazione della legge n. 130 del 24 aprile 1975; alle quali, i “principali” candidati sindaco e le loro “liste civetta”, sono dovuti ricorrere pur di salvaguardare il loro sistema di potere.

In merito ai due candidati che andranno al ballottaggio: entrambi sono espressione della Brescia trasversale a quel sistema affaristico finanziario che per decenni ha messo le mani sopra e sotto la città, arrivando a condizionarne il futuro sostenibile, sia per quanto riguarda l’ambiente devastato, sia per la iniqua redistribuzione della ricchezza a svantaggio dei servizi sociali erogati a cittadine e cittadini.

I  nostri punti programmatici per il governo della città, sono decisamente in antitesi con quelli dei due candidati,  perché ispirati all’idea di una città etica, solidale e del buon vivere di tutti.

Pur non mettendo sullo stesso piano la figura personale di Emilio del Bono e quella di Adriano Paroli, che ha governato in modo arrogante, inconcludente ed intrigante questa città, con il sostegno di formazioni politiche legate al passato fascista e al razzismo nostrano, sarebbe per noi assai difficile, oltre che ipocrita, sostenere uno dei due candidati che fanno parte della stessa compagine del Governo nazionale ed anche di quel sistema di potere clericale che da sempre governa e opprime la  città.

L’assemblea della Lista ha così deciso di affiancare le migliaia di bresciani che sceglieranno l’astensione come forma di protesta e di discontinuità col passato, perché noi non saremo, né oggi né mai, gli utili beoti di turno.

 

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