Sgarbi: “Amo Brescia e per questa città farei qualsiasi cosa. Ma con Paroli no”

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Non si augura che Paroli vinca e metterebbe in giunta Moretti e Gualtiero Marchesi. Così l’onorevole Sgarbi dichiara in un’intervista al Corsera di Brescia, non lesinando critiche alla gestione della cultura bresciana, soprattutto per il caso di Artematica. All’ipotesi di essere chiamato come Assessore alla cultura risponde "Amo talmente Brescia, che per questa città farei qualsiasi cosa. Ma con Paroli no. Se vincesse, e non credo, per Brescia sarebbero altri cinque anni da funerale. L’unico evento bresciano di rilievo degli ultimi anni è la Gelmini ministro". Conferma la sua fedeltà al Pd ma critica le scelte di Berlusconi: "Ne sceglie uno peggio dell’altro. Vale anche per Paroli. È un bravo ragazzo. Ma non lo vedo come sindaco. Nei giorni scorsi sono stato a Montichiari. Una città dove sono stati aperti cinque musei. Perché i quadri della collezione Lechi sono finiti a Montichiari, invece che a Brescia? Forse perché là c’è un sindaco che ha slancio e desiderio, come Elena Zanola. Brescia, invece, s’è addormentata".

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1 COMMENT

  1. Ma tu guarda i sinistri chi sono andati a ripescare pur di vincere….un vecchio wate ormai più a suo agio con le pornostar che con i quadri.Ma per il corriere del pd tutto fa brodo…

  2. con tutto il dovuto rispetto per Sgarbi, non è che il Sindaco Zanola abbia collezionato proprio delle bellissime figure… vedasi la storia di Green Hill. Poi magari per quanto riguarda la cultura ha agito in modo eccellente. Ma un sindaco dovrebbe essere un po’ più "multitasking"…

  3. Ne ha tante di colpe, come aver gestito in prima persona per anni uno dei megafoni berlusconiani propinati al volgo elettorale dalla scatola magica televisiva, come fu la trasmissione Sgarbi quotidiani. E ha anche tanti difetti, come il narcisismo esasperato ed un super-io ipertrofico. Ma è indubbiamente persona di cultura mostruosa, di rara intelligenza, di inappuntabile dialettica. Non a caso guardando ai Paroli, ai Rolfi ed agli Arcai gli è difficile anche solo sorridere e dare una seppur minima benedizione dal fronte di centrodestra. A proposito di Arcai, sappiamo del disimpegno, ma addirittura scomparso, da ex-assessore, è certamente un po’eccessivo. Chi l’ha visto ?

  4. Arcai? Si, l’ho visto qualche giorno prima delle elezioni che partecipava alla premiazione di un concorso di poesia dialettale durante il quale ha elargito una delle sue perle di saggezza: ha affermato che secondo lui il dialetto bresciano non è un idioma, ma una lingua. Dopo di chè il nulla … per fortuna.

  5. Il critico caprarologo sofrre e s’offre ai sinistri(come fecero i già fascisti con Togliatti) avendo sentito odor d’eurazzi.

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