Pirellone, Parolini (Pdl): il consiglio regionale costerà 1,30 euro all’anno ad ogni lombardo

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    “Sono personalmente soddisfatto dell’approvazione di questo progetto di legge e che questa si avvenuta con un’ampia maggioranza, vedendo anche il voto positivo dell’opposizione esclusi i cinque stelle, con cui peraltro si sono trovati numerosi punti di convergenza.” Con queste parole il relatore del progetto di legge sulla riduzione dei costi della politica in Lombardia Mauro Parolini, capogruppo del Popolo della Libertà, ha commentato il via libera dato dalle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio al provvedimento. Hanno votato a favore tutti i gruppi consiliari escluso il Movimento 5 Stelle. “Sono convinto – ha sottolineato Parolini – che questo provvedimento dia un segnale forte e chiaro, infatti se da un lato preserviamo gli strumenti necessari per la vita politica dall’altro il Consiglio regionale conferma di essere partecipe dell’attuale situazione di crisi che colpisce la nostra Regione. Abbiamo, infatti, introdotto riduzioni ben superiori a quelle richieste dalla normativa nazionale con un taglio superiore al 50%. Così facendo, dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio regionale costerà ad ogni cittadino lombardo solo 1,30 euro l’anno.” Il progetto di legge stabilisce un’ulteriore riduzione del 5% rispetto alle direttive del decreto legge nazionale sul trattamento economico dei consiglieri, portandolo così a circa 10.500 euro lordi con l’indennità di funzione ridotta del 25% e il rimborso spese quasi dimezzato. Stabilita inoltre una sanzione giornaliera di 280 euro per le assenze dai lavori di Commissione o di Consiglio fino ad un massimo pari a un terzo della cifra complessiva della voce rimborsi spese, confermata l’abolizione di vitalizi e indennità di fine mandato. “Confido – ha concluso il relatore – che nella seduta di Aula si possa arrivare ad un’approvazione rapida perché ritengo questi temi premessa e strumento per iniziare ad affrontare quelle questioni e problemi per cui gli elettori ci hanno votato, a partire dal lavoro e dall’occupazione.”

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