Dopo la sconfitta nel Pdl scatta la resa dei conti. Nel mirino Paroli e Nini Ferrari

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(a.t) La sconfitta, non inattesa, si è consumata. E nel Pdl è arrivato il momento della resa dei conti. Ad alzare i toni ben oltre l’asticella del politicamente corretto è stato per primo il capogruppo Roberto Toffoli, che ha usato parole di fuoco contro l’ex sindaco Adriano Paroli e la sua civica. “E’ stata una campagna elettorale tutta sbagliata”, ha detto ieri Toffoli a Bsnews.it, “la lista X Brescia ha travasato i voti del Pdl senza portarne di nuovi. Il partito è stato letteralmente smontato: per questo chiederò il deferimento del sindaco ai probi viri per ottenerne l’espulsione. Nini Ferrari? E’ già fuori dal partito a quanto mi risulta, ma se non fosse così andrebbero presi provvedimenti anche verso di lei”. Un attacco senza messe misure. E lo stesso ha fatto il giovane Mattia Margaroli, figlio dell’ex assessore Maurizio e candidato più preferenziato nella lista Pdl. Che però ha concentrato tutta la sua rabbia verso la rappresentante della civica paroliana. “E’ evidente che il simbolo ha tratto in inganno i nostri elettori”, ha commentato, “non può essere un caso che i candidati della civica abbiano preso così poche preferenze rispetto ai voti della lista. E comunque”, ha incalzato riferendosi alla Ferrari, “non è possibile fare i civici e stare nel direttivo di un partito: bisogna trarne le conseguenze e rinnovare la classe dirigente”. Ma sulle responsabilità di Paroli Margaroli abbassa i toni: “La sconfitta, di certo, non si può attribuire a una sola persona”. Affermazioni su cui l’ex compagno di partito e consigliere uscente Angelo Piovanelli concorda solo in parte. “Trovo poco sensato attribuire la responsabilità della disfatta alla civica”, ha spiegato, “al secondo turno, ovviamente, hanno pesato gli errori commessi dal candidato sindaco negli ultimi cinque anni, a partire da quello di non rinnovare la giunta, ma al primo sono stati i partiti tradizionali a subire il colpo. Il clima nazionale”, ha concluso, “è stato comunque decisivo”. Mentre Nini Ferrari – il nome che  fa più discutere a centrodestra da due settimane -, sottolinea che la situazione è ben diversa da quella descritta da Margaroli. “Non voglio fare polemiche”, ha commentato, “ma invito tutti a guardare i numeri: il Pdl ha preso il 13 per cento alle Regionali e il 14 alle Comunali, sostenere che la civica non abbia portato un valore aggiunto è sbagliato. Allo stesso modo”, ha continuato, “se fosse tutta colpa nostra e di Paroli, del fattore locale insomma, mi verrebbe da dire che forse in Italia le cose sarebbero andate diversamente”. Quanto, invece, alla sua permanenza del Pdl la Ferrari ha sottolineato che “cinque anni fa fu il Pdl ad avvicinarmi ed io, dopo quattro anni senza tessere, avevo deciso di iscrivermi confidando nella prospettiva di un partito aperto e radicato sul territorio. Ora”, ha concluso, “farò le mie valutazioni: sono una donna di centrodestra, ma con un partito così non ho molto da condividere”.

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1 COMMENT

  1. dimenticarsi di quanto "non"fatto….trasci nare i ferri vecchi ,Peroni,tradire i compagni di cordata, Arcai,proporre cose inesistenti come Il Bigio, in una Città medaglia d’oro della resistenza e,con migliaia di disoccupati, non ricevere i cittadini, non ascoltare le proposte venute dal basso,proporre l’abbattimento delle Torri di S.Polo e non preoccuparsi della gente di S.Polino ,nelle case di carta…ecco come si perdono le elezioni

  2. Le vittorie hanno molti padri, le sconfitte di solito un solo responsabile. Sembra in effetti che ci si voglia concentrare solo sulla strana Lista Civica di Paroli guidata dalla Ninì Ferrari. Mentre forse sarebbe il caso di guardare invece, rispetto al 2008, al tracollo della Lega, salvata solo dalle preferenze di Rolfi, e alla debàcle del PDL, uscito con le ossa rotte in tutta Italia. Il centrodestra deve ricostruire sulle ceneri, c’è poco da aggiungere.

  3. Ha preso 800 preferenze, il figlioletto, ma quante migliaia di voti ha fatto perdere il padre? Guardate i risultati al Carmine: una catastrofe per il centrodestra! Grazie alla movida!!!

  4. Un’improbabile elezione avrebbe "calmierato" i mal di pancia interni.
    Questa è la perfetta scusa per vedersi spianati i "provinciali castelli" dei baldi giovani

  5. I leghisti danno tutta la colpa a Paroli ? Ma se Rolfi era di fatto il Sindaco ! Dove si sono nascosti i fedeli alleati padani ? Sotto un gazebo ? Non fanno dichiarazioni ?

  6. La disfatta del sindaco Paroli è unicamente da attribuire alla sua Giunta ed a come hanno lavorato negli scorsi 5 anni o meglio di come hanno solamente litigato tra loro. Ora preferiscono dare la colpa alla Sig.ra Ferrari che però in giunta non c’è mai stata. Dovrebbero questi Signori parlare con i tanti cittadini che solo a sentire i nomi di Arcai, Margaroli, Labolani, Maione, Rolfi e compagni sentono il bisogno di correre a confessarsi per aver votato il Pdl 5 anni fa.
    Vergognatevi!!! Soprattutto si vergogni il Sig Margaroli che non sa perdere e non si rende conto dei suoi limiti e di come per 5 anni è stato capace solamente di essere incollato ai suoi amici facoltosi commercianti avidi di denaro. La colpa di Paroli è stata quella di non essersi disfatto della sua giunta molto prima!!!

  7. Guardare al proprio interno sarebbe utile al Pdl,aver avuto alla guida una che siede al Pirellone con il 2% che ha portato allo s-fascio il suo ex partito con Labolani,il mago dei lavori pubblici con le idee più strambe del mondo.Paroli che ha continuato a filtrare con la bella Castelletti,piazzand o Fermi alla Metropolitana e Triboldi in comune ed è stato ripagato con un bel trattamento… dagli scandali delle mostre alle spese folli di ogni assessore.Che dire poi della riapparizione della Peroni,cacciata dalla Regione ritrovata nel listone,mai pronta per la pensione …. Cosa vuoi dire poi della Lega,con la politica dello sceriffo Rolfi,confusa come la"sola" politica del Comune, per non parlare della nullità della Bordonali,nuova maestrina inviata in Regione…insomma nessuno che ha avuto il coraggio di sporcarsi le mani e sentire la gente di strada che andava via via abbandonando personaggi che tutto hanno promesso e nulla mantenuto. Altro che rottamazione è arrivata la rivoluzione …….

  8. La vittoria ha tanti padri la sconfitta è orfana.
    In questo momento chi crede nel centro destra e nella possibilità di rinvincita deve pensare a costruire una nuova realtà politica che stia di più in mezzo alla gente, capire gli errori fatti in questi cinque anni, visto i risultato elettorale, e dopo questi giorni di sfogo ripartire a settembre con voglia di fare politca con la P maiuscola.

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