Girelli e Ungari in visita a Canton Mombello: servono nuove soluzioni

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Ieri il Consigliere Regionale Gianantonio Girelli ed il Consigliere Comunale Giuseppe Ungari hanno visitato il carcere di Canton Mombello, accompagnati per quasi tre ore dal Comandante della Casa circondariale di Brescia. Una struttura che si colloca esattamente tra gli ultimi posti nella classifica della vivibilità nelle prigioni italiane.

“Dopo aver entrambi visitato Canton Mombello quattro o cinque volte negli ultimi anni”, spiegano i due esponenti del Pd in una nota, “con la visita odierna abbiamo potuto constatare ed apprezzare l’impegno della Direzione, della Polizia penitenziaria e del personale per garantire ai detenuti condizioni di dignità e, laddove possibile, anche grazie alla collaborazione con le Associazioni di volontariato, per migliorare la situazione in un contesto che strutturalmente rende tutto più difficile. La situazione di Canton Mombello resta però drammaticamente grave a causa del sovraffollamento. Sono evidenti alcuni segni di miglioramento ottenuti grazie all’impiego di personale interno cioè grazie all’impegno di detenuti che, riacquistando il piacere del lavoro, hanno tinteggiato locali, effettuato riparazioni, garantito manutenzioni. Resta però l’urgenza di un intervento non più rinviabile per rendere possibile la funzione rieducativa del carcere. Ma per far ciò”, continuano i due, “è necessario avere personale adeguato, strutture ed attrezzature consone, disponibilità economiche sufficienti che vanno ricercate sollecitando Ministro e Governo a non escludere Brescia, come avvenuto negli ultimi anni, tra le città destinatarie di risorse per l’edilizia carceraria”.

Girelli, membro della Commissione regionale carcere, e Ungari, da anni impegnato sul tema con l’obiettivo di portare le marginalità e le povertà presenti anche a Brescia al centro del dibattito politico e delle scelte amministrative, hanno voluto ribadire nell’occasione la disponibilità ad un impegno per l’individuazione di possibili soluzioni volte ad alleviare la condizione faticosa delle persone recluse, dei congiunti e degli operatori penitenziari.

Canton Mombello è stato giudicato da un’ispezione europea tra i peggiori carceri d’Italia: il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o delle pene inumane o degradanti del Consiglio d’Europa, che visita luoghi di detenzione al fine di valutare il trattamento dei detenuti e, ove necessario, formula raccomandazioni per migliorarne le condizioni, ha pubblicato, il 20 aprile del 2010, il rapporto relativo alla sua quinta visita svoltasi nel nostro Paese dal 14 al 26 settembre 2008. Ne è uscito un giudizio “preoccupante” su Canton Mombello. Nonostante qualche segnale positivo nella manutenzione della struttura, infatti, la situazione rimane grave. La capienza regolamentare di 206 posti a fronte del più del doppio delle presenze rende il carcere di Brescia “fuorilegge” e, in questo contesto che vede il 70% di stranieri di circa 40 etnie, un centinaio scontano la condanna definitiva mentre gli altri possono considerarsi “presunti innocenti” in quanto ristretti a misura cautelare, in attesa di primo giudizio, appellanti o ricorrenti.

“Con riferimento alla Costituzione (art. 27 c. 3)”, chiudono i due, “deve essere ribadito che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Ed in quest’ottica l’attenzione di chi è impegnato nella vita politica ed amministrativa porta a sollecitare tutti ad una maggiore attenzione per la tutela dei diritti delle persone recluse, delle loro famiglie che incolpevolmente vivono spesso il dramma del carcere e, non da ultimo, di quanti lavorano ed operano volontariamente in condizioni difficili. Da qui l’impegno, secondo le competenze di ognuno dei livelli istituzionali d’appartenenza, a vigilare sulle condizioni del carcere di Brescia, a collaborare con le realtà del volontariato nell’affermazione del loro impegno e a mettere in atto le dovute sollecitazioni a chi di dovere”. 

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