Protesta di Casa Pound all’assemblea della Croce Rossa: scoppia l’incendio VIDEO

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Attimi di vera paura venerdì pomeriggio durante l’assemblea nazionale della Croce Rossa Italiana che ha riunito più di 500 persone a Solferino, nel Mantovano, a pochi chilometri di distanza dal confine bresciano. Un gruppo di attivisti e manifestanti di Casa Pound ha inscenato una protesta a pochissima distanza dal tendone dove si teneva l’assemblea. I manifestanti hanno iniziato ad accendere torce e fumogeni che però a causa del vento e del clima torrido di questi giorni hanno condotto le fiamme fino alle sterpaglie. A quel punto l’incendio si è propagato velocemente e solo la prontezza d’intervento dei Vigili del Fuoco ha impedito che le fiamme si estendessero senza controllo. Un gesto di protesta che il presidente nazionale della Cri Francesco Rocca ha commentato così sulle pagine del Giornale di Brescia: “Manifestare è un diritto di tutti, ma mettere a repentaglio la vita delle persone utilizzando materiali pirotecnici in mezzo a sterpaglie secche è inaccettabile e vergognoso”.

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  1. Cri: Blitz di CasaPound a Solferino, “privatizzazione, dismissioni e 4000 posti a rischio: Rocca, c’è poco da festeggiare”
    Solfer ino, 21 giugno – Blitz pacifico di CasaPound Italia durante l’annuale incontro della Croce Rossa Italiana a Solferino, “per dire no alla svendita di questo nostro Corpo d’eccellenza”. Durante l’azione le scintille cadute da un fumogeno hanno provocato un principio di incendio: ”Ci stavamo dirigendo verso il cancello con in mano le torce e lo striscione ‘Rocca: Stato sociale? 4000 famiglie a casa non possono stare’, quando il cordone di sicurezza, per impedirci di entrare, ci ha deviati verso le sterpaglie e qualche scintilla è caduta sul terreno dando vita a un incendio”, spiega Marco Arioli, responsabile regionale di CasaPound Italia Lombardia, che aggiunge: ”Speriamo che questo incidente non costituisca un appiglio per deviare l’attenzione dalla drammatica situazione in cui si trovano 4mila famiglie italiane e da quanto sta avvenendo qui a Solferino, dove un’assemblea straordinaria dei vertici della Cri è riunita per dare seguito al decreto che, dallo scorso autunno, ha di fatto messo in liquidazione il Corpo. Un ‘regalo’ del governo Monti, con l’avallo dell’allora commissario e oggi presidente Francesco Rocca. Questo significa privatizzazione, federalismo gestionale, mobilità e svendita del patrimonio immobiliare. In sintesi, la fine della Cri come punto di riferimento nazionale per i più deboli e l’ennesimo colpo ai livelli occupazionali del nostro Paese”.
    “A rischio – prosegue Arioli – c’è il futuro di 4000 lavoratori e delle loro famiglie, che sconteranno sulle loro spalle anni di gestione clientelare e inefficace, ma ci sono anche servizi che finora hanno fatto parte della struttura portante del nostro Stato sociale: dall’ambulanza agli aiuti alle famiglie povere, dal presidio durante le emergenze come terremoti, alluvioni e incendi ai soccorsi speciali come quelli garantiti dalle unità cinofile, in acqua o sulle piste, fino agli interventi in ambito internazionale”.
    “O ra, dopo le basi del disastro gettate da Monti & co – conclude il coordinatore lombardo di CasaPound Italia – la palla passa al neo-ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Aspettiamo di vedere se anche lei si uniformerà a logiche di mercato che nulla hanno a che fare con lo spirito originario della Cri o se, da politica, saprà recuperare quell’idea di bene comune che dovrebbe guidare chiunque ricopra incarichi pubblici e di governo”.

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