Bonometti (Aib) sul rischio chiusura della Caffaro: costo dell’energia fattore decisivo

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Con una nota il presidente di Aib Marco Bonometti interviene sul rischio di chiusura della Caffaro. Nel comunicato il patron di Omr sottolinea in particolare che “il costo dell’energia è un fattore di competitività decisivo”. Anche per la Leonessa.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

“Le aziende chiudono perché il costo dell’energia è diventato un fattore di competitività decisivo la cui soluzione non può più esser rimandata Da anni l’economia italiana non cresce, cresce poco e comunque meno di quanto dovrebbe. Poco Pil, meno consumi, molto fisco, difficoltà a trovare unità di intenti e di azione su pochi, fondamentali obiettivi”, commenta il Presidente AIB Marco Bonometti. “Ma ciò che preoccupa di più – prosegue – è che nel nostro Paese manca una cultura industriale diffusa e la logica del mercato è tuttora avversata, anziché capita e supportata. E così fare impresa è un mestiere sempre più faticoso, in particolar modo in Italia, per le molte ragioni che ben conosciamo e che purtroppo penalizzano, rallentano e ostacolano la crescita. Dal peso della burocrazia all’insufficienza delle infrastrutture, dalle inefficienze del mercato del lavoro al costo dell’energia. E proprio il costo dell’energia sta mettendo in discussione la permanenza sul nostro territorio di un’importante realtà industriale, quella della Caffaro Brescia S.r.l.. Non è un mistero per nessuno – aggiunge il presidente di AIB – che il costo dell’energia in Italia è di molto superiore alla media Europa e che anche per tale motivo le imprese nazionali devono recuperare un significativo svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti stranieri. Ecco perché oggi le imprese non possono più aspettare, non possono più esimersi dal trovare soluzioni e contesti in grado di garantirne la sopravvivenza. Il caso Caffaro è la dimostrazione che anche un ottimo prodotto, un mercato sviluppato e lavoratori competenti non sono sufficienti se manca un sistema in grado di creare le condizioni per fare impresa. Le aziende che vogliono tenere duro, ogni giorno, tra mille problemi e che cercano di trovare la via per mantenersi competitive sul mercato mondiale devono fare la loro parte, certo, ma non possono essere lasciate sole. E’ essenziale – conlcude l’ing. Marco Bonometti – che ciascuno, secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, sia consapevole dei problemi e li affronti in modo costruttivo, concentrandosi su poche priorità e forti impegni. Perché – conclude il leader degli industriali – è giusto e doveroso che tutti possano difendere degli interessi, ma è altrettanto doveroso, in particolar modo per chi rappresenta una collettività, agire per l’interesse comune”.  

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