Caffaro, M5S: la falda è da ripulire anche se cessa l’attività

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Continua l’impegno del Movimento 5 Stelle per il caso Caffaro. A seguito delle recenti notizie giornalistiche apparse sulla stampa locale, in merito alla questione del sito Caffaro il Gruppo consigliare del MoVimento 5 Stelle Brescia ha invitato un interpellanza alla Giunta comunale.
La premessa è relativa all’ipotesi di trasferimento della ditta Caffaro Industrie S.p.a. con la conseguente cessazione dell’attività compresa quella di emungimento e trattamento delle acque di falda. “Ripercorrendo le varie tappe da gennaio ad oggi, ricordiamo che il commissario liquidatore Marco Cappelletto aveva comunicato l’impossibilità da parte della Caffaro S.r.l. di sostenere i costi di emungimento; a seguito dunque la ditta Caffaro Brescia S.p.a. si era accollata i costi dell’attività di emungimento e trattamento delle acque tramite carboni attivi – sottolinea in una nota il Movimento 5 Stelle di Brescia -. Diversi articoli apparsi recentemente sulle stampa locale, riportano la notizia  che l’impianto di trattamenteo delle aque sia carente e necessiti di interventi strutturali per il potenziamento del filtraggio, poichè risulterebbe che l’acqua filtrata e rilasciata nelle rogge contenga circa 0,37 microgrammi/litro di PCB per un totale di circa tre etti rilasciati ogni mese.
E’ di oggi mercoledì 3 luglio, la notizia apparsa sull’edizione locale Corsera, che all’interno dello stabilimento vi sarebbero decide di quintali di PCB contenuti nei trasformatori dei macchinari, oggi in funzione. “Se l’azienda dovesse chiudere senza prima mettere in sicurezza anche questi macchinari o se gli stessi venissero semplicemente abbandonati vi sarebbe il serio rischio non solo che le eventuali fuoriuscite di PCB non vengano più monitorate con gli allarmi oggi in funzione, ma anche che le guarnizioni non riescano più a contenere gli inquinanti”, lamentano i grillini bresciani.
L’interpellanza M5S dunque chiede alla neonata giunta Del Bono, gli  intendimenti in ordine alle operazioni concrete che intende porre in essere per evitare che l’emungimento della falda venga messo a rischio da una possibile cessazione dell’attività. “Si chiede inoltre quali azioni intende predisporre sia dal punto di vista tecnico che economico, anche coinvolgendo la partecipatà A2A s.p.a., società che attualmente fornisce energia elettrica alla Caffaro Brescia S.p.a. , per affrontare questa eventualità non remota, tenuto conto che non è assolutamente possibile farsi cogliere impreparati di fronte a questa gravissima emergenza ambientale”.

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