Nasce Officina Tdf, Volpi (Cogeme Onlus): “Al centro infrastrutture, agroalimentare e sostenibilità ambientale”

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“Si chiamerà Officina TdF e sancirà lo start up ufficiale del la seconda fase del progetto Terra della Franciacorta che, chiusa la prima fase di studio, porterà allo sviluppo di azioni concrete volte non solo ad una maggiore caratterizzazione e promozione del territorio su scala regionale, nazionale ed europea, ma anche ad un miglioramento dell’efficienza del sistema locale di servizi pubblici e di pubblica utilità, e quindi della qualità complessiva del territorio, in favore di cittadini e fruitori esterni”. Ad annunciarlo è Raffaele Volpi, Presidente della Fondazione Cogeme Onlus che dal 2011 è protagonista, insieme ai Sindaci dei 20 Comuni che hanno sottoscritto l’ Accordo di Collaborazione, al Consorzio per la Tutela del Franciacorta ed altri autorevoli soggetti pubblici e privati, di questo ambizioso progetto per il rilancio sostenibile dell’economia del territorio franciacortino.

“Si tratta – spiega Volpi –  di uno dei progetti più importanti della Fondazione: un modello, raro e virtuoso, di sviluppo socio – economico territoriale, che ha la sua leva principale nella valorizzazione dell’identità dell’area della Franciacorta, attraverso un tavolo di regia con tutti gli attori che concorrono al suo sviluppo. Un’idea ambiziosa e condivisa, espressa in primis dai Comuni, nella quale la Fondazione continua a credere fortemente. Al punto da dare l’avvio alla seconda fase di progettualità strategica, con l’apertura in tempi brevi dell’Officina TdF, uno spazio dedicato e aperto al pubblico”.

La seconda fase del progetto strategico e l’Officina TdF saranno coordinate dalla Fondazione Cogeme Onlus, insieme al Prof. Maurizio Tira e al Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica dell’Università degli studi di Brescia.

L’obiettivo è quello di lavorare sulla fotografia dell’area vasta e di alcuni suoi elementi peculiari, ‘scattata’ nel corso della prima fase del progetto, dando vita ad azioni concrete che consentano di esportare le positività dell’area edaccedere a  finanziamenti regionali ed europei. L’Officina TdF, in particolare, avrà sede presso il Municipio di Rovato e costituirà il punto fisico di connessi one del progetto con il territorio e le sue realtà.

 Il territorio oggetto del piano strategico Terra della Franciacorta è di grande pregio: 170.000 abitanti, 300 chilometri quadrati d’ambito e 18 Comuni coinvolti, ai quali se ne sono aggiunti altri 2 in seguito. Una vocazione turistica unica sia in termini di patrimonio ambientale che culturale, che ha superato la funzione prettamente industriale di un tempo, soprattutto grazie agli investimenti e al brand del settore vitivinicolo della Franciacorta, famoso a livello internazionale.

“Dopo molti anni di approfondimenti e di studi sviluppati su quest’area a partire dal progetto Franciacorta sostenibile – spiega il Professor Maurizio Tira – il mio ruolo nel progetto Terra della Franciacorta, voluto dalla nuova governance di Fondazione, ci consentirà di concentrarci su alcuni temi progettuali forti, offrendo al territorio e a tutti gli attori presenti nell’area vasta azioni concrete di sviluppo locale. Tre, in particolare, i filoni che affronteremo grazie alla prossima apertura dell’Officina TdF: il primo, di fondamentale importanza, verte sull’offerta di un sistema infrastrutturale e di trasporto efficiente e sostenibile; il secondo riguarda la possibilità di valorizzare, grazie ad Expo 2015, il settore dell’agroalimentare; il terzo, infine, per essere al passo con le più innovative politiche europee, si concentra sulle tematiche dell’efficienza energetica quale declinazione della più vasta tematica della sostenibilità ambientale”.

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1 COMMENT

  1. Come prima cosa richiamerei all’ordine tutti i Sindaci firmatari obbligandoli a sospendere tutte le attività di Edilizia devestante! Con migliaia di case invendute capannoni vuoti strade inutilizzate continuano ad usare l’edilizia come strumento di autofinanziamento. E’ ora di dire basta ! E’ inutile costruire ciò che poi non si usa! Rivolgiamo le poche o nessuna risorsa disponibile al recupero di quello che c’è ed è fatiscente.

  2. Sistema infrastrutturale non vorrà dire per caso bretelle e bretelline e annesse aree industriali, visto che la Franciacorta è lambita da Brebemi, vero? Sarebbe necessario chiarire.

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