Borgosatollo, i ristoratori sul piede di guerra contro feste e sagre popolari

0

Protesta davanti al Municipio per una quindicina di ristoratori di Borgosatollo al grido “Non vogliamo guadagnare, vogliamo vivere”. Come riporta il Giornale di Brescia, il motivo della protesta sarebbe da ricercare nel numero – a loro dire troppo alto – di feste e sagre popolari he sottrarrebbero clientela a ristoranti, pizzerie bar della zona. Dal canto suo il sindaco Francesco Zanardini ha spiegato: “ Rispetto agli anni scorsi le feste sono diminuite e ridotte di quasi il 50%, abbiamo 40 giorni di festa escluse le feste di un giorno di durata, ma è anche vero che l’impianto sportivo è ora gestito da un privato, perché troppo oneroso per il Comune, e quindi le manifestazioni in quella struttura non sono più sotto il nostro diretto controllo”. Per provare a risolvere la situazione il Comune ha indetto un’assemblea per la prossima settimana alla quale ha invitato le varie associazioni.

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. Non sono del tutto convinto della validità della loro protesta. In generale, e soprattutto in contesti sociali dove le sagre popolari hanno un peso che va al di là di qualsiasi norma che si può imporre, quello del ristoratore assume alcuni caratteri propri dei lavori stagionali. Estremizzando, sarebbe come se un gruppo di albergatori di Rimini andasse in comune a protestare perché durante l’inverno si lavora poco. C’è poco da fare, è così, d’estate la gente frequenta meno i ristoranti, preferisce le sagre all’aria aperta piuttosto che la calura di un locale, che preferisce molto più in inverno, ma pure in primavera, tant’è che quasi non esistono sagre né in autunno, né in inverno, né in primavera.

  2. Perche’ i ristoratori non chiedono che venga stilato un regolamento comunale che obblighi
    ogni cittadino a recarsi nei loro ristoranti almeno una volta ogni due settimane? Grottesco. Pretendono di abolire feste apprezzate da tutti per il loro egoismo. Imparino invece a fare impresa.

  3. Se invece di strillare e scagliarsi contro le sagre i ristoratori proponessero di collaborarvi, magari allestendo qualche loro postazione, avrebbero l’occasione di farsi conoscere e, probabilmente, anche di guadagnare qualcosa. Ma ormai è evidente, fare impresa con un po’ di fantasia è troppo difficile…

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome