Fratellini morti prima del rogo. Andrea in passato aveva già chiesto aiuto alla madre

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Davide e Andrea erano già morti. I due fratellini di 9 e 12 anni aveva già perso la vita quando le fiamme hanno iniziato a divampare in tutta la casa. Questi i risultati dell’autopsia eseguita agli Spedali Civili di Brescia ieri e che proseguiranno anche questa mattina. Non li ha uccisi il fuoco, infatti non ne avevano abbastanza nei polmoni da provocare la morte. I corpi non mostrano segni di violenza e quindi si pensa ad avvelenamento: saranno le analisi chimico-tossicologiche a chiarire.

Secondo quanto raccolto dal Corsera di Brescia sembra che il maggiore dei due abbia provato a chiedere aiuto alla madre già in un altro episodio, avvenuto mesi prima della tragedia. L’avrebbe chiamata dicendo: «Vienimi a prendere, ti prego”. Poi però la comunicazione si è interrotta bruscamente. La madre ha immediatamente richiamato il figlio, ma l’unica cosa che è riuscita a percepisce è stata la voce dell’ex marito che in sottofondo inveiva contro il figlio urlando, «Tua madre è una p…, io l’ammazzo!».

Indizi che, uniti a tanti altri, portano gli investigatori a escludere la fatalità: il padre, Pasquale Iacovone (ancora ricoverato in gravissime condizioni a Padova per le ustioni)  con cui i due bambini stavano trascorrendo una decina di giorni a Ono San Pietro in Vallecamonica, l’aveva minacciato, l’aveva giurato all’ex moglie di ammazzare lei e i figli e il sospetto che l’abbia fatto realmente ora è più che mai pesante. Per ora, però, il fascicolo della Procura di Brescia che indaga per duplice omicidio resta aperto contro ignoti.

Intanto la madre non si dà pace. Lei lo sapeva, lei che da anni aveva paura ogni volta che doveva lasciare i figli all’ex marito, da cui era separata da 4 anni. Lo aveva denunciato una decina di volte per stalking, aveva chiesto un sostegno psicologico per i figli e la potestà genitoriale dell’uomo poteva essere limitata. L’ex marito aveva ricevuto nella mattinata di lunedì la citazione in tribunale per lo stalking e due giorni dopo avrebbe dovuto presentarsi dallo psicologo dei servizi sociali. Sarà stata forse questo il fattore scatenante?

Intanto, sempre dal Corsera, è arrivata la testimonianza della capo animatrice del grest di Ono San Pietro, l’unica in paese con cui Pasquale Iacovone aveva ancora un dialogo cordiale. E’ lei che, pur senza giustificarlo, prova a dare una spiegazione al suo gesto: “Pensava alle denunce, alla possibilità che gli togliessero i figli. Io non gli ho dato peso più di tanto. Però, anche se è ovvio pensare prima di tutto a Davide e Andrea e al dolore di Erica , non riesco a non chiedermi: e dietro a un padre che arriva a fare una cosa del genere, che dolore ci può essere? Pasquale mi ripeteva spesso di essere rimasto solo. Penso che forse si sentisse davvero già morto dentro”.

ARTICOLO AGGIORNATO ALLE 18.20

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