Disordini del 28 maggio 2012, tre assolti e 14 rinvii a giudizio

10

Assolti per non aver commesso il fatto lo studente Alessio Consoli, l’avvocato Manlio Vicini e dell’attivista Rachid El Hammoui. I tre erano imputati per i disordini del 28 maggio 2012. Le accuse erano di lesioni, danneggiamento, furto, resistenza a pubblico ufficiale. Nel rito abbreviato, il gup Cesare Bonamartini ha respinto le tesi accusatorie del pm Ambrogio Cassiani. Quattordici rinvii a giudizio invee per gli altri imputati che hanno scelto di andare a dibattimento con capi di imputazione ridotti: restano le accuse di resistenza e lesioni. Prosciolto Umberto Gobbi, leader dell’area che fa riferimento a Magazzino 47 e Radio Onda d’Urto,

I FATTI DEL 28 MAGGIO 2012: durante il 38esimo anniversario della strage di piazza della Loggia le forze dell’ordine bloccano l’accesso alla piazza ai manifestanti che vogliono partecipare alla commemorazione. Un corteo composto da un gruppo di cittadini vicini al Magazzino 47 e al collettivo Studenti in Lotta stava percorrendo un tragitto alternativo alla manifestazione organizzata dalla Camera del Lavoro. In corso Matteotti il corteo è stato fatto rallentare, e all’imbocco di piazza Loggia, sono iniziate le tensioni. Momenti di panico e qualche manganellata ma grazie alla mediazione degli esponenti della Cgil, la polizia ha lasciato entrare i manifestanti. 

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

10 Commenti

  1. "attivista Rachid El Hammoui"…..provate a fare battute sull’etnia di tale attivista e i suoi Kompagni e vi ritroverete indagati al posto suo….

  2. Nelle aule di giustizia dovrebbe esserci una bilancia a significare l’equità nel giudizio……peccat o usino sempre due pesi e due misure a seconda di chi siano i coinvolti.

  3. Mi sembra che i fatti descriti siano andati in maniera diversa. C’era stata tensione già in corso Matteotti con lancio di materiale , preso da un vicino cantiere, contro le forze dell’ordine…Epoi c’è una valutazione politica: a Brescia i Kompagni possono fare quello che vogliono. Occupare binari, occupare case (sia pubbliche che private), insozzare i muri con scritte, fare affissioni abusive per la loro festa,minacciare e aggredire chi non la pensa come loro,fare i mercatini variamente solidali (con l’asl come la mettiamo?) che nessuno li tocca. Se si beccano qualche denuncia ci sono i vari compagni giornalisti che gli parano il culo.E se poi si arriva a processo allora…compagni che assolvono compagni. Questa è la legge cari signori. La giustizia è una banderuola. Gira dove tira il vento.

  4. Non é cosí. A volte la polizia esagera e manganella a caso (lo mettiamo il numero sul casco?), altre volte alcuni manifestanti esagerano e sono rinviati a giudizio (14 nel processo in oggetto), alcuni vengono assolti, altri condannati. Per alcuni é un eccesso di repressione per altri come lei un difetto. sono pareri….

  5. Il mio NON è un discorso sulla mancanza di repressione, la repressione è altra cosa.Il mio è semplicemente una presa d’atto di fatti accaduti a BS e provincia nel tempo.Se allo stadio vado a vedere la partita e a tifare Brescia NON mi succede nulla. Ma se vado per fare casino devo( o dovrei ) essere conscio che qualche manganellata rischio (giustamente) di prenderla.I bimbi dei centri sociali fanno il bello e cattivo tempo , si arrogano il diritto di fare sempre contromanifestazioni o presidi quando ci sono in piazza gli "altri" (vedi uno degli ultimi casi il casino di quando è venuto il Berlusca a Bs). Vogliono essere solo loro a fare politica a Bs…E quando interviene la polizia sono sempre pronti a piagnucolare . Se c’è un accordo con la questura per un certo percorso va rispettato. Se non lo rispetti poi ne paghi le conseguenze.A meno che qualcuno non ti aiuti….Se occupo le casette di via Gatti (fatto lodevole per certi versi), devo sapere che sto compiendo un atto contra legem…E se mi sgomberano (cosa che non accadra con l’ass. Fenaroli) non posso parlare di brutalità della polizia.Ad ogni modo sono sempre più convinto che la giustizia in Italia viene applicata in modo diverso a secondo degli imputati ….e del colore politico.

  6. Chiamiamo le cose per quello che sono: sgomberare le casette di via Gatti sarebbe un atto repressivo. Qualcun direbbe giustamente repressivo, altri (io pure) sbagliato. Dipende dalla valutazione politica dei bisogni sociali: é giusto lasciare sotto i ponti intere famiglie oppure é necessaria una azione diretta per soddisfare tale bisogno? Come vede il giudizio é squisitamente politico. Non esiste una giustizia astratta. Esiste una dialettica sociale e politica che deve essere interpretata sia dal mondo politico (giustamente lei osserva che con Fenaroli non ci sarà lo sgombero) che giudiziario. Lei potrebbe obiettare che questa é la prova di una applicazione non equa della legge. Non é così: se la proprietà delle casette di via Gatti chiedesse lo sgombero e gli occupanti facessero resistenza, la polizia sarebbe obbligata ad intervenire e i giudici ad indagare su eventuali reati commessi. Quindi la polizia e la giustizia intervengo dove la politica non affronta i problemi: ci sono anche politiche che scelgono di lasciar affrontare i problemi alla polizia ed ai giudici. Come la giunta precedente, per esempio.

  7. Come da copione di destra colpevole di sinistra asssoto ………. In iTAGLIA con la tessera giusta fain tutto ciò che vuoi ….questo accadeva nel ventennio. Cambiato solo il colore della bandiera. Quanto riguarda la magistratura che qualcuno intervenga. Cosi si da ragione a Casaleggio quando dice che cè chi lavora per creare tensione nel paese. Per quanto mi riguarda i comunisti dovrebbero essere schedati e tenuti sotto stretta osservazione dalle forze dell’ordine. Rispolverare il Piano Lorenzo sarebbe doveroso questi tra poco ci ridurranno alla stregua di Cuba.

  8. Tanto per essere chiari e completi nell’informazione l’ex onorevole pdl Nicola Cosentino è in stato di detenzione dal 13 marzo 2013 nel carcere di Secondigliano.Ovvero è in CUSTODIA CAUTELARE.In una Nazione civile ( parola che molto piace ai progressisti) questa persona è galera da 4 mesi e chissà quando andrà a processo. Uno dei mali di questo stato (magistratura??!) è l’uso della detenzione cautelare in maniera distorta. Se il sig. Cosentino, così come migliaia di persone incarcerate "in attesa di giudizio", un domani venisse assolto chi gli ridarebbe i giorni della sua vita in cui è stato incarcerato ingiustamente?Certo persone "antipatiche" come il sig. Cosentino non fanno pietà. Ma provate a pensare se voi dovreste essere incarceratì per mesi e poi ( miracolo) assolti!La garanzia del giusto processo deve valere per tutti i cittadini accusati di reati , così come la celerità dei processi.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome