La provincia premia Enrico Piensi, campione mondiale di kick boxing K1

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Ha conquistato 6 titoli italiani, 2 europei, a marzo è diventato campione del mondo e negli ultimi 12 incontri non ha mai perso. Stiamo parlando di Enrico Piensi, classe 1986, premiato questa mattina dal Presidente della Provincia di Brescia, On. Daniele Molgora.  Enrico Piensi, di Capriolo, ha vinto quest’anno il titolo e la cintura di world champion nella cat. Kg 66.800 in k1 style professionisti, una disciplina ancora troppo poco conosciuta, ma che ha molto da dare a chi la insegna e la pratica. «La Provincia di Brescia – ha dichiarato il Presidente Molgora – ha voluto offrire un piccolo riconoscimento ai meriti di questo ragazzo, di questo campione mondiale, perché credo sia tra i nostri compiti anche quello di valorizzare i talenti sportivi bresciani, soprattutto se praticano discipline non famose come le più conosciute.»

Kick Boxing K1, sport praticato in ogni palestra di ogni paese, che non diventa una disciplina olimpica a causa di una disorganizzazione a livello nazionale. «Troppe federazioni, piccole e indipendenti – ha dichiarato con una punta di rammarico Enrico Piensi – che se si unissero in un’unica, grande federazione avrebbero più strumenti, maggiore risonanza e anche il ritorno economico sarebbe diverso.»

Ma Enrico Piensi è comunque felice di essere un esempio per tutti i giovani che si avvicinano a questo sport, ai quali insegna quotidianamente nella palestra di Capriolo, il paese in cui vive. Uno sport fatto di controllo mentale, di grandi valori che partono dal rispetto verso l’altro, uno sport pericoloso, fatto di regole ben precise. «E’ sicuramente uno sport molto duro – ha aggiunto Molgora- dove si evince che per essere campioni non basta il talento, ma anche molta concentrazione, molta "testa".» Piensi ha sottolineato i valori che porta con se questo sport. Il rispetto tra maestro e allievo, ma soprattutto tra avversari. Anche qui, come nel rugby, c’è il  il terzo tempo, nel quale, a incontro finito, vinto e vincitore festeggiano insieme.

«E la cosa più importante – ha aggiunto il campione –  è che durante l’incontro ci si dimentica di essere amici e nessun colpo viene risparmiato. «A differenza di altre discipline – ha chiosato Molgora – più lo sport è duro e di contatto con l’avversario, più c’è rispetto verso l’altro. Una scuola, questa, fondamentale per i giovani che la praticano, utile soprattutto fuori dal ring.» L’augurio per Piensi è che tra rispetto, valori e colpi duri arrivi a conquistare vette sempre più alte.

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