Termoutilizzatore di Brescia, M5S: la giunta Del Bono la pensa come la precedente

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Dopo aver appreso dalla stampa odierna dell’esito della visita da parte dell’ assessore all’ Ambiente Fondra presso il termoutilizzatore (inceneritore) cittadino, il Movimento Cinque Stelle di Brescia punta il dito contro i “giudizi entusiastici” del ministro sulla gestione dell’inceneritore e il silenzio-assenso della nuova amministrazione comunale.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE:

Stupisce che l’assessore si lanci in giudizi entusiastici sull’inceneritore dicendo senza mezzi termini che l’impianto di incenerimento dei rifiuti Aprica  è gestito bene ed efficiente”: evidentemente l’attuale Giunta sul tema dell’inceneritore pare essere in totale continuità con la precedente, convinta della bontà di un sistema di gestione dei rifiuti a dir poco superato.
L’inceneritore è gestito "talmente bene" ed è "talmente efficiente" che ARPA ha accertato una serie di gravi criticità ed irregolarità ancora nella propria relazione del 5.11.2012 depositata e protocollata agli atti comunali ed oggetto anche di discussione in apposita commissione durante il governo della precedente giunta che potete trovare qui (ben nascosta sul sito comunale)
Solo a titolo esemplificativo ricordiamo che ARPA non denuncia solo irregolarità formali ma addirittura una grave anomalia del sistema di emergenza: la mancata chiusura della saracinesca della linea 2 (la seconda di 3 linee da 266 mila tonnellate annue ciascuna) che avrebbe dovuto impedire il conferimento di ulteriori rifiuti nella camera di combustione a seguito dell’incidente rilevato l’8 agosto 2012.
Ancora più grave è il picco di emissione di diossine che, sulla linea 2, è superiore di tre ordini di grandezza rispetto all’andamento registrato nelle altre due linee e all’andamento storico, sfatando il mito dell’impianto “innocuo e sicuro”. Nelle giornate di monitoraggio straordinario da parte di ARPA, 8 e 9 agosto 2012, le emissioni di monossido di carbonio su tutte e 3 le linee hanno superato i limiti consentiti dalla legge, (parametri che “NON POSSONO ESSERE SUPERATI” come prescrive l’AIA) e vi sono state anomalie nel sistema di monitoraggio dei microinquinanti nella linea 2.
Per queste ragioni, già lo scorso anno il M5S chiedeva che si procedesse al sequestro dell’impianto.
 
Crediamo che sia ora di smetterla con questi proclami e false informazioni ai cittadini bresciani e soprattutto sia opportuno concentrarsi sulla questione ambientale ed energetica di un impianto che peggiora drammaticamente la pessima qualità dell’aria della città (secondo un rapporto dell’ISPRA, Istituto superiore per le protezione e la ricerca ambientale, Brescia ha la peggiore aria d’Italia, seconda solo a Monza. E, nonostante la scarsa trasparenza, trapelano continuamente dati preoccupanti sulla salute della cittadinanza!) .
Ribadiamo che l’incenerimento dei rifiuti è una tecnologia vecchia e inquinante, culturalmente negativa, che deve essere subito abbandonata.
Non a caso la risoluzione del Parlamento europeo del 20 aprile 2012 sulla revisione del 6°programma d’azione in materia di ambiente ha messo al bando gli inceneritori per tutti i rifiuti che possono essere riciclati o compostati.
 
Auspichiamo quindi, che oltre a prendere atto del fatto che a Brescia la raccolta differenziata non esiste o è una mastodontica presa in giro, si faccia anche chiarezza sui reali effetti sulla salute umana del sovradimensionato impianto bresciano.
L’incenerimento disincentiva la r.d. e non serve certamente a fare chiarezza quanto recentemente dichiarato dal Sindaco, che nel programma elettorale parlava di un obiettivo della r.d. del 70%, nelle linee programmatiche scende al 60% e nell’intervento di ieri in consiglio comunale scende addirittura al 50% (ma non era la vecchia “la meta è la metà di vent’anni fa?)
Insomma la Giunta del Bono pare sorda alla questione della chiusura dell’inceneritore.
Ci tocca alzare la voce!

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1 COMMENT

  1. Non la salute dei cittadini ma i soldi di A2A svenduta alla finanza e sottratta a Brescia: questo conta per i partiti. 800.000 tonnellate bruciate nel nostro cielo e messe nei nostri polmoni sono pura demenza nella città della Caffaro.
    Chiedo un referendum che faccia scegliere ai bresciani se vogliono gli inceneritori o il compostaggio ed il riciclo spinto all’ 80 & con il "porta a porta". Costoro sono al solito a servizio dell’economia di rapina che Brescia ben conosce (vedi le ferriere in centro abitato lasciate e fatte ingrandire). Non ce ne frega nulla delle lobbies che si alternano con azioni sempre in opposizione al volere popolare ( vedi metro e parcheggio Cidneo).

  2. Potenziare la differenziata anche con metodi più rigidi é l unica soluzione.punire i trasgressori con multe salatissime,utilizza ndo la polizia locale per punire chi abbandona i rifiuti per strada o non differenzia(per la felicità dei comuni che farebbero cassa),creare una raccolta porta a porta per i rifiuti ingombranti,abbassar e le tasse sui rifiuti a chi differenzia’monitora ndo il peso nei vari cassonetti….chi più ne ha più ne metta

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