"Ancora una volta le conseguenze dei tagli ricadono sulle persone che già sono costrette a pesanti sacrifici per svolgere il loro compito di studenti e lavoratori". Così Roberto Rossini, il presidente delle Acli provinciali di Brescia, si schiera dalla parte dei pendolari, chiedendo il ripristino dei treni interregionali che la Regione Veneto intende tagliare dall’entrata in vigore dell’orario invernale.
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
Ci appelliamo al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che in campagna elettorale ha fatto della Macroregione del Nord un suo cavallo di battaglia. La Regione Lombardia non può tacere e subire una simile decisione che ha pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana di migliaia di lombardi.
Negli ultimi anni sono state innumerevoli le scelte che hanno svantaggiato e creato disagi a chi è costretto a spostarsi per studio o lavoro, soprattutto nella tratta Brescia-Milano: rincari del costo del biglietto, soppressione di treni, scarsa pulizia delle carrozze, continui ritardi ecc. Ma soprattutto una chia-rissima strategia (in primis di Trenitalia, ma di fatto avallata anche dalle “Regioni del nord”) di incentiva-re e avvantaggiare il più possibile l’utilizzo delle Frecce. Che però hanno un costo decisamente più alto; il biglietto di sola andata da Brescia a Milano è di 20,50 euro a fronte di 7 euro per il regionale.
Probabilmente l’obiettivo non dichiarato di questa scelta sarà raggiunto. Vista la pessima qualità e quantità dei treni regionali e interregionali, moltissimi pendolari saranno costretti a viaggiare con le Frecce, con un notevole maggiore esborso economico. Ancora una volta a pagare le conseguenze dei tagli, sono le classi popolari, formate soprattutto da studenti e lavoratori.
Come Acli siamo vicini e sosteniamo l’attività del Comitato “Pendolari indignati”, formato in modo spontaneo da centinaia di lavoratori e studenti. In particolare intendiamo promuovere la petizione on-line (sul sito change.org) per chiedere alla Regione Veneto di mantenere gli otto treni interregionali della tratta Milano-Venezia.
Ringraziamo le Acli per il sostegno e la disponibilità che stanno dando alla nostra protesta.
Come già Roberto Rossini ha detto, i pendolari vengono sempre considerati l’ultima ruota del carro, non si pone la dovuta attenzione ai loro bisogni proprio perché obbligati ad utilizzare questo determinato servizio; che si tratti di interregionali a basso costo o Frecce, praticamente inaccessibili economicamente, a chi ha preso la decisione poco importa.
Cogliamo l’occasione per invitarvi a firmare la nostra petizione su sito change.org: "Alla Regione Veneto: mantenete gli otto treni interregionali della tratta Milano-Venezia che volete sopprimere"
Ci vogliono pochi secondi!
Abbiamo bisogno dell’aiuto di ognuno;
Per restare aggiornati sulla questione:
Facebook : "Soppressione Treni Milano Venezia: no Grazie"
Twitter: @Pendolarindigna
Bl og su Tumblr: Pendolari Indignati
Grazie ancora #pendolarindignati