L’appello del Comitato Pro Stamina a Maroni: “Ci aiuti a sostenere il diritto alla vita”

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In Italia attualmente ci sono migliaia tra bambini ed adulti in pericolo di vita, perchè colpiti da malattie rare e degenerative per le quali non esiste una cura. I sintomi variano da gravi forme di invalidazione, cadute di tono, difficoltà ad ereggersi, spossatezze crescenti, difficoltà respiratorie, inevitabilità del ricorso alla PEG, a dolori fisici più o meno accentuati, sino all’esito finale. “Fino ad oggi solo il trattamento con le cellule staminali mesenchimali preparate secondo il così detto metodo Stamina del Prof. Davide Vannoni è riuscito a migliorare le condizioni di coloro che hanno ricevuto le infusioni, senza manifestare alcun effetto collaterale – si legge in un comunicato del Comitato Lombardia pro stamina -. Nei pazienti trattati, alcuni dei sintomi suddetti sono andati a regredire, o almeno ad arrestarsi, comunque con cambiamenti molto significativi anche nelle diagnosi più infauste. Effetti non trascurabili, si sono evidenziati quali diminuzione di sofferenze di tipo fisico, aumento dei livelli di reattività, crescita nella capacità del deglutire in modo autonomo, attenuazione della necessità del ricorso al sondino gastrico”.

Allo stato attuale l’unico modo per poter accedere alla terapia Stamina è attraverso il ricorso ed ottenimento di responso favorevole di un Giudice del Lavoro, al quale i malati devono rivolgersi, pagando ulteriormente di tasca propria un avvocato. L’unico ospedale in cui è possibile essere sottoporsi a questa terapia sono gli Spedali Civili di Brescia, che sono stati letteralmente travolti dalle richieste di provvedimento d’urgenza già emesse dai giudici di tutta Italia, “ma dove, di fatto, per motivi a noi sconosciuti hanno bloccato nuovi carotaggi necessari per le infusione, non consentendo quindi alla lista d’attesa di scorrere”, si legge nel comunicato. “Molti malati vanno così incontro a morte certa , compresi coloro già in possesso di un provvedimento d’urgenza (come già verificatosi), perchè non riusciranno mai ad arrivare alla cura. In questa situazione l’ospedale in trattazione, investe piu’ di 500.000 euro per affrontare le spese legali, soldi pubblici, soldi lombardi, presentando ricorso al ricorso dei pazienti”.

Il 1° agosto scorso, il Professor Vannoni, come previsto dall’emendamento decreto Balduzzi del maggio 2013, per dare il via alla sperimentazione della metodica Stamina della durata di 18 mesi, finanziata dal Ministero della salute con 3.000.000 di euro, ha consegnato il protocollo all’ISS. Il 30 luglio il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato all’unanimità una risoluzione in cui si invita "il Governo Nazionale e in particolare il Ministro della Salute, ad attivarsi in tempi brevissimi, nella ricerca di soluzioni atte a garantire a tutti coloro che ne necessitano, parallelamente alla sperimentazione scientifica, la possibilità di accedere alla citata metodica Stamina, sotto la responsabilità del richiedente, del medico prescrittore e del direttore del laboratorio di produzione della metodica stessa. Anche la Regione Sicilia, ha approvato una risoluzione con la quale il governo regionale individua le strutture dove sarà possibile sottoporsi alle infusioni. “L’invito che Le rivolgiamo oggi , Presidente Maroni, è quello di farsi portavoce per la Regione Lombardia di un’analoga iniziativa – lancia l’appello il Comitato – Le ricordiamo che ci sono numerosi articoli di legge che garantiscono il sacrosanto diritto alla cura, sia all’interno della nostra Costituzione (art. 2, 3 , 29, 30 e 32) che in altre leggi nazionali ed internazionali, quali la legge TURCO-FAZIO D.L. 24 aprile 2006, n. 219 in merito alle "cure compassionevoli" e la Carta dei Diritti fondamentali dell’unione europea, denominata “Carta di Nizza” (Artt. 1, 2, 3, 20 e 24). Credo che a questo punto, come Governatore delle Regione Lombardia voglia comprendere la nostra straziante condizione e che in prima persona , si occupi di chiarire la situazione a noi e agli italiani che attendono, senza alternativa, queste cure con ansia.Gradiremmo inoltre poterla incontrare privatamente con una delegazione di famiglie in attesa e non delle cure succitate. Lei Presidente, come Ministro dell’interno ha combattuto duramente la mafia nel sacrosanto nome della GIUSTIZIA, ci attendiamo ora che sia al nostro fianco a sostenere l’indiscutibile ed inviolabile Diritto alla Vita".

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