E’ un fiume di lacrime il papà di Marilia: non ha saputo trattenere il dolore davanti all’ufficio di Gambara dove sua figlia è stata uccisa. E’ vero, non la sentiva da tempo, ma lei era comunque la sua bambina. Non riesce a parlare e al suo posto lo fa il fratello magistrato Fernando Martins, procuratore di Uberlandia (la città del Minas Gerais dove vive la famiglia), che l’ha accompagnato. «Marilia avrebbe potuto vivere in Brasile, ma ha scelto l’Italia» dice zio Fernando al Corsera, che conferma come Marilia avesse dato la notizia della sua gravidanza anche a loro. «Ce l’aveva detto Marilia. Ed era contenta, sì, completamente. Diceva che il papà era un italiano. Non potevamo davvero immaginare una cosa del genere».
E’ arrivata a Brescia anche la mamma di Marilia, grazie ad una colletta messa in piedi da un assessore della sua comunità: Natàlia Maria racconta che lei era stata la prima a sapere della gravidanza e che « Lui aveva detto a mia figlia che era separato da sua moglie». I genitori della ragazza sono poi stati sentiti in Procura; «Il pubblico ministero mi è sembrato una persona competente e perfettamente in grado di svolgere il suo lavoro. La nostra famiglia è del tutto tranquilla sull’inchiesta in corso» ha detto lo zio. Intanto la posizione di Grigoletto si fa sempre più pesante, anche la premeditazione pare incontestabile.
