"Siamo anche pronti a ricorrere allo strumento del referendum per difendere Centrale del latte”. A dirlo è l’ex assessore, e attuale consigliere comunale, del Pdl Giorgio Maione, che commenta in maniera molto critica l’intenzione della Loggia di cedere alcune delle partecipazioni più pregiate per fare cassa.
“Nelle ultime settimane”, ha dichiarato Maione, “abbiamo assistito a diverse dichiarazioni sulla vendita di azioni di A2A e la cessione di Omb, ma anche sulla volontà di cedere partecipazioni della Centrale del latte. Quest’ultima è un’ipotesi concreta, che – dopo essere passata in giunta – il 23 arriverà anche in consiglio comunale. La nostra impressione”, ha aggiunto, “è che si stia facendo tutto senza una strategia sugli asset posseduti dal Comune. Chiediamo a Del Bono che si apra su questo tema un confronto con l’opposizione e con l’intera città: altrimenti lo faremo noi, anche ricorrendo allo strumento del referendum” (per indire una consultazione popolare servono 10mila firme in otto mesi o una delibera a maggioranza del consiglio comunale).
A preoccupare il rappresentante della minoranza è soprattutto la possibile cessione di tutte o parte delle quote dell’azienda di via Lamarmora. “Ad oggi”, ha precisato Maione, “non vediamo garanzie sufficienti a tutela della filiera corta e dei tanti consumatori che hanno fiducia nei prodotti della Centrale. Il grande timore”, ha aggiunto, “è che l’azienda inizi a parlare con accento emiliano, se non addirittura straniero”.
giustissimo, ma più che un referendum servono soldi di investitori bresciani che facciano crescere ulteriormente una azienda dal notevole potenziale, altrimenti tra qualche annetto la centrale non parlerà più con nessun accento…
bravo Georgi…
I soliti arruffoni che predicano bene per tenere sotto controllo pubblico un’azienda e far assumere i loro protetti