“La decisione dei Riva di “mettere in libertà”, quindi senza stipendio, 1400 lavorati degli impianti siderurgici di tutta Italia, ben quattro in provincia di Brescia, in Val Camonica, è impossibile da accettare – tuonano in una nota i parlamentari bresciani del Pd Cominelli, Galperti, Berlinghieri, Pagani, Corsini, commentando la decisione della Riva Acciaio di sospendere le attività in Italia a seguito delle controversie sull’Ilva di Taranto-.Non è tollerabile scaricare, da parte di tutti, problemi così complessi esclusivamente sulla pelle dei lavoratori. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori e sosteniamo con forza l’azione del Ministro Zanonato che si sta muovendo per comporre la vertenza – e continuano -. Nell’ immediato è indispensabile che ai lavoratori venga garantita la cassa integrazione, in quanto si tratta di un caso che rientra pienamente nella norma di legge. Il Pd e i parlamentari democratici bresciani attiveranno ogni iniziativa finalizzata alla ripresa, senza indugi della produzione”.
Giusta, ovviamente, la cassa integrazione, ma la creazione di valore aggiunto, cioè di ricchezza, è ferma.
Continuiamo a farci del male, ad impoverirci.