Gruppo Riva Valcamonica, Maroni chiede colloquio urgente con gruppo e governo

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”Come presidente della Regione Lombardia sono fortemente preoccupato per la decisione, annunciata dal Gruppo Riva, di bloccare tutte le attività dell’azienda esterne al perimetro gestionale dell’Ilva, relative a sette stabilimenti, in cui sono impiegati circa 1.400 addetti, di cui ben 650 nella sola Lombardia, che, numeri alla mano, sarebbe la regione piu’ colpita in termini di ricadute occupazionali”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, secondo il quale ”si tratta di una decisione di una gravita’ inaudita, soprattutto in un momento di crisi economica e occupazionale quale quello che stiamo vivendo” . Maroni riferisce che chiederà ‘un colloquio con urgenza ai vertici aziendali del Gru.

Anche il Consigliere Regionale della Lega Nord Donatella Martinazzoli, membro della IV commissione Attività produttive e occupazione, ha richiesto, con carattere d’urgenza, l’audizione in commissione dei legali rappresentanti delle società del gruppo Riva di Cerveno, Malegno e Sellero (BS), e delle parti sociali, in merito alla situazione verificatasi a seguito del sequestro dei beni della famiglia Riva. “Il sequestro delle società di proprietà del gruppo Riva – afferma il consigliere Martinazzoli – sta causando notevoli disagi sotto il profilo lavorativo, non solo in Valcamonica ma nell’intero Paese, mettendo a rischio il futuro migliaia di addetti, nonché l’indotto che fa capo alla gestione delle società”.  “A livello occupazionale – conclude il consigliere del Carroccio – la Valcamonica è già stata colpita in maniera particolarmente pesante, e non da ora, dalla crisi che ha investito il territorio nazionale ed i procedimenti conclusisi con il sequestro dei beni della famiglia Riva nel bresciano rischiano di aggravare problematiche già esistenti”.

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