Caso Caffaro, commento bipartisan di Rolfi (Lega) e Busi (Patto Civico): difendere i posti di lavoro

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Si è svolta oggi pomeriggio, durante la seduta della commissione Attività Produttiva del Pirellone, l’audizione delle rappresentanze sindacali di Caffaro in merito alla situazione dell’azienda. Nel merito sono intervenuti il vice capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, fabio Rolfi e il consigliere regionale del Patto Civico, Michele Busi, convinti entrambi che l’azienda bresciana non debba chiudere a favore di un trasferimento della stessa a Torviscosa, in provincia di Udine.

ECCO IL COMMENTO DI MICHELE BUSI (PATTO CIVICO):

“La situazione è davvero complessa, perché presenta risvolti sia di carattere occupazionale che ambientale. Di certo, in questa fase, risulta a mio parere fondamentale che l’azienda renda esplicite le proprie intenzioni circa il futuro del sito produttivo di Brescia”. In particolare – ha aggiunto il consigliere Busi – se, come sembra, il problema principale è rappresentato da un costo dell’energia ritenuto eccessivo per poter proseguire la produzione nella nostra città, occorre aprire al più presto un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati per garantire una soluzione che tuteli i posti di lavoro”.

ECCO IL COMMENTO DI FABIO ROLFI (LEGA NORD):

"L’allarme lanciato dai rappresentanti dei lavoratori – commenta Fabio Rolfi – deve essere necessariamente accolto da Regione Lombardia attraverso la costituzione di un tavolo tecnico, al quale l’azienda dovrà partecipare per poter trovare per trovare insieme misure consone a garantire il prosieguo dell’attività. La posta in gioco è alta e la cessazione dell’attività provocherebbe danni ingenti su diversi fronti. In primo luogo si avrebbero gravi ripercussioni lavorative in termini di occupazione, inoltre, considerato il prezioso lavoro di emungimento della falda che oggi viene svolto per evitare l’inquinamento della stessa, si verificherebbe anche una vera e propria emergenza di carattere ambientale. Se l’attività aziendale venisse meno quindi, le conseguenze che ne deriverebbero metterebbero a serio rischio la falda e, probabilmente, dovrà essere il settore pubblico a farsi carico delle bonifiche, certamente – conclude Fabio Rolfi – con un esborso di svariati milioni di euro.”

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