Fondazione Richiedei, sostegno dalla Regione “ma serve un nuovo piano per ridurre l’indebitamento”

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“L’azione della Fondazione Richiedei deve essere centrata a livello locale in stretto rapporto e raccordo con l’ASL, anche attraverso l’istituzione di specifici momenti e tavoli di lavoro comune”.

Lo ha sottolineato questa mattina l’Assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Maria Cristina Cantù intervenendo in Commissione Sanità presieduta da Fabio Rizzi (Lega Nord) sulla situazione della Fondazione sociosanitaria bresciana che ha chiuso il 2012 con un nuovo passivo di 2milioni e 145mila euro, portando il debito complessivo a quasi 23 milioni di euro.

L’Assessore Cantù ha sottolineato che la grave situazione di criticità economica e finanziaria in cui versa la Fondazione Richiedei pare essere fortemente collegata a un’alta incidenza di costi strutturali: costo del personale remunerato con il CCNL della Sanità pubblica, l’elevato numero di alte figure dirigenziali e gli importanti investimenti strutturali tuttora in corso. Ciò nonostante, evidenziando la necessità di una revisione urgente del piano industriale, la Cantù ha comunque confermato la volontà di Regione Lombardia nel continuare a sostenere l’attività della Fondazione, e ha evidenziato di aver già accolto alcune richieste avanzate dai vertici della struttura socio-sanitaria bresciana: in particolare saranno attivati 5 nuovi posti letto presso l’Hospice di Gussago, sarà trasferita dalla Riabilitazione Generale Geriatrica di Palazzolo alla Riabilitazione Specialistica di Gussago una quota di budget pari a 380mila euro, in entrambe le unità di Riabilitazione parte del budget inizialmente assegnato al regime residenziale sarà trasferito al regime diurno.

Infine nel 2014 sarà valutata la candidatura della Fondazione per ospitare un nucleo di 18 posti letto dedicato a persone in stato vegetativo e di minima coscienza. “Con la definizione delle nuove misure finalizzate a rispondere a specifici bisogni nell’area della non autosufficienza, della grave disabilità, delle nuove dipendenze e della violenza su donne e minori –ha concluso la Cantù- in un’azione coordinata con l’ASL di Brescia, la Fondazione potrebbe ospitare la realizzazione di alcuni programmi specifici”.
Soddisfatto il Consigliere regionale Fabio Rolfi (Lega Nord), che ha ringraziato l’assessore Cantù e ha sottolineato come “sia utile e necessario dare vita ora a un gruppo di lavoro che comprenda le istituzioni e gli stakeholders per favorire il risanamento economico della fondazione, condizione indispensabile per la sua sopravvivenza. Serve –ha concluso Rolfi- un piano industriale che trovi soluzioni al problema del pesante indebitamento tutelando in ogni caso i lavoratori”.

Con Rolfi si è dichiarato pienamente d’accordo Fabio Fanetti (Maroni Presidente), che ha sottolineato come un piano industriale che limiti i costi strutturali è comunque compatibile con la tutela dei lavoratori e delle professionalità operanti all’interno della Fondazione. Per Gianantonio Girelli (PD) “questa mattina in Commissione si è tenuto un confronto utile e positivo, ma ora serve chiarezza e certezza sulle risorse necessarie e su quelle effettivamente disponibili: è indispensabile una cabina di regia comune tra i vertici della Fondazione, Regione Lombardia e gli Enti locali coinvolti in un quadro di massima trasparenza”.
Silvana Carcano (M5Stelle) ha invece chiesto dati e chiarimenti precisi sul tipo di programmazione fatta in tutti questi anni all’interno della Fondazione: “E’ evidente che nella situazione di grave dissesto finanziario che si è venuta a creare, ci sono responsabilità precise da individuare con urgenza e massima tempestività accompagnate a gravi errori manageriali per i quali non possono e non devono pagare i lavoratori. Vogliamo sapere con esattezza –ha concluso la Carcano- quanto soldi pubblici sono stati versati in tutti questi anni alla Fondazione Richiedei”.

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