Che siano figli del padre non c’è dubbio, riguardo alla presunta madre invece è tutto un altro discorso. L’udienza del processo che vede come imputata una coppia residente sul Sebino registra una svolta che potrebbe risultare decisiva. La vicenda ha fatto parlare parecchio nei mesi scorsi (leggi la notizia pubblicata a marzo 2012): secondo l’accusa la coppia sarebbe tornata da un viaggio in Ucraina con due gemellini, accusa che i due presunti genitori continuano a rigettare.
Se ormai è stato chiarito, grazie all’esame del dna, che l’uomo è effettivamente il padre naturale dei bimbi, questo non si può dire della donna, che però si difende confessando di avere praticato una fecondazione eterologa, proibita in Italia ma non altrove. Lei sarebbe la madre dei figli avuti grazie allo sperma del marito e all’ovulo di un’altra donna. L’accusa invece non è affatto sicura che effettivamente la donna abbia partorito: il taglio sul ventre potrebbe essere stato chiesto a un amico solo per simulare un cesareo. Il pm ha perciò disposto la perizia di un medico legale, chiamato a confermare la compatibilità del taglio ed a chiarire a quando risale, ed ha contestualmente invitato in aula, per la prossima udienza, un funzionario del consolato ucraino.
(a.c.)
questa poi…
Ed alla fine della fiera, tutte queste perizie (a spese pubbliche) per poter multare due persone che volevano avere dei figli?
I figli non si comprano. Da quello che risulta i figli sono stati pagati fior di euro, sfruttando una donna dell’est che magari ha visto solo un decimo del compenso. Non voglio immaginare il marcio che ci sta dietro. E c’è purtroppo…