Aib, presentata l’analisi dei bilanci consolidati dei primi ottanta gruppi industriali bresciani

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Paolo Streparava, vice presidente di AIB per lo Sviluppo d’impresa, ha presentato la consueta edizione annuale dell’analisi dei bilanci consolidati dei primi ottanta gruppi industriali bresciani, realizzata dal Centro Studi di Associazione Industriale Bresciana. Questi i principali punti emersi.

L’IMPORTANZA DEI GRUPPI NELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA BRESCIANA. I gruppi industriali rappresentano un importante traino per lo sviluppo del sistema produttivo; lo sono anche, soprattutto, in una realtà economica come quella bresciana, caratterizzata dalla prevalenza di micro e piccole imprese. La loro rilevanza è dimostrata dall’aumento del numero di imprese controllate o collegate e, in particolare, dalla loro crescente proiezione internazionale, presupposto per cogliere le opportunità presenti nei mercati con un forte potenziale di crescita. Un’analisi approfondita della dinamica di questi soggetti consente quindi di osservare aspetti dell’evoluzione della nostra industria che non traspaiono dalle singole imprese. Per questo motivo, da alcuni anni il Centro Studi dell’Associazione Industriale Bresciana ha avviato la raccolta di una serie di dati e informazioni per monitorare l’andamento e evidenziare le performance di un campione molto significativo di gruppi industriali della nostra provincia.

I GRUPPI ANALIZZATI: CARATTERISTICHE E DIMENSIONI. I gruppi analizzati nel biennio 2011-2012 sono ottanta, a cui fanno capo 628 imprese con oltre 40 mila addetti. Il loro fatturato complessivo ammonta a circa 13 miliardi di euro, vale a dire il 47% dei ricavi totali delle imprese manifatturiere bresciane. La maggior parte delle aziende dei gruppi svolge un’attività diversa da quella produttiva (commerciale e di fornitura di servizi), il che dimostra la tendenza all’integrazione delle attività prettamente industriali con quelle più a valle della distribuzione e dei servizi post e ante vendita. Ciò va nella logica dell’allungamento della catena del valore al fine di salvaguardare ed accrescere la redditività della gestione industriale.

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE .Un’altra caratteristica dei gruppi è l’elevato grado di internazionalizzazione: il 42,2% delle imprese partecipate ha infatti sede legale all’estero. Questa marcata proiezione internazionale ha sicuramente attenuato la contrazione dei ricavi registrata nel 2012 a causa della caduta della domanda interna.

CALO DEL FATTURATO E RIDUZIONE DELLA REDDITIVITA’. La diminuzione del fatturato, sebbene attutita dalle vendite all’estero, ha avuto comunque un impatto negativo sulla redditività lorda della gestione industriale (EBITDA), che si è ridotta del 20,1%, e ancora di più sulla redditività netta (EBIT) che è calata di quasi il 40% rispetto al 2011. L’utile netto complessivo dei gruppi analizzati è sceso da 376,9 a 188,7 milioni di euro, con una contrazione di quasi il 50%. La redditività del capitale investito (ROA) dal 5,4% si è ridotta al 3,6% a causa sia della flessione della redditività delle vendite (ROS) sia dell’abbassamento del tasso di rotazione del capitale investito (Turnover).

INVARIATO L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO, ANCHE PER IL RALLENTAMENTO DEGLI INVESTIMENTI. L’indice di indebitamento finanziario dei gruppi analizzati è rimasto sostanzialmente stabile nel biennio considerato e quello complessivo è addirittura leggermente diminuito. Va però rilevato che nel 2012 c’è stato un rallentamento degli investimenti e questo ha sicuramente contribuito a stabilizzare i debiti finanziari, mentre la riduzione del fatturato ha diminuito i debiti verso i fornitori.

LIVELLO DI CAPITALIZZAZIONE SODDISFACENTE. Gli indici di liquidità, sia primaria che secondaria, non hanno registrato variazioni significative, mentre gli indici di solidità patrimoniale sono leggermente migliorati. Il livello di patrimonializzazione dei gruppi è mediamente soddisfacente: i mezzi propri coprono completamente le attività immobilizzate e ciò anche grazie al fatto che la diminuzione degli investimenti ha ridotto il valore delle immobilizzazioni al netto degli ammortamenti.

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