Falso e abuso d’ufficio: la Procura indaga su Comune e carabinieri di Capriolo

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I magistrati che indagano sono tre, l’operazione è entrata nel vivo ieri con perquisizioni ed acquisizioni dei documenti riguardanti la vicenda. Al centro di tutto il comune di Capriolo e la locale caserma dei carabinieri, finiti nel mirino di Procura e Guardia di finanza per i loro stretti rapporti durante operazioni antidroga condotte sul territorio. In particolare pare che i magistrati stiano indagando sull’utilizzo da parte dei militari di vetture comunali, servite per condurre operazioni in incognito, in alcuni casi anche danneggiate e forse riparate a spese dell’amministrazione.

I reati ipotizzati sono quelli di falso e abuso d’ufficio. Smentite le voci circolate nel primo pomeriggio di ieri, riportate dal quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane, che scrive la notizia, secondo le quali il sindaco Fabrizio Rigamonti era interessato da provvedimento cautelare. Per ora i magistrati vogliono semplicemente vederci più chiaro, e capire se sono state seguite tutte le procedure per il "prestito" dei veicoli. Inoltre sono sotto la lente i rapporti tra i carabinieri ed alcuni cittadini impiegati durante le operazioni antidroga.
(a.c.)

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12 Commenti

  1. Facciamo che tutte le accuse siano vere. E’ normale che con tutti i reati che leggiamo ogni giorno sulla stampa nella nostra provincia, specialmente rapine, furti e simili, ci siano tre magistrati e altre forze dell’ordine impegnate ad indagare su chi INDAGANDO E FACENDO IL PROPRIO LAVORO A TUTELA DEI CITTADINI ONESTI ha casomai utilizzato metodi "non ortodossi". E poi, visto che sempre di denaro pubblico si tratta, che male ci sarebbe se l’amministrazione avrebbe riparato a spese proprie mezzi utilizzati dai Carabinieri per lavorare sul territorio?
    BASTA a chi contrasta in ogni modo amministratori e forze dell’ordine che lavorano davvero per i cittadini.

  2. Sembra proprio una situazione strana; posso capire l’indagine sul rapporto tra le forze dell’ordine e privati cittadini, ma indagare i due enti per capire se la procedura seguita per il prestito dei veicoli fosse corretta mi sembra assurda.
    Credo che ci siano cose più interessanti da seguire anche per i magistrati che non se i moduli di richiesta o i documenti del "prestito" fossero espletati come la ns mastodontica burocrazia vorrebbe. A quanto pare non sono così oberati di lavoro come dicono….E io, con le mie tasse, pago delle persone per mettere i bastoni tra le ruote a chi cerca di contrastare la delinquenza ( e sai che danno aver prestato una macchina, di sicuro un pandino o una punto…)…

  3. certo che può sorprendere che si indaghi su chi fa rispettare la legge, soprattutto se c’é di mezzo l’odioso spaccio di droga. Ma é giusto ed importante che sia così, altrimenti chi ha un potere potrebbe esercitarlo in modo arbitrario. Il rispetto delle regole é fondamentale, altrimenti si torna alla legge della giungla. L’onore ed il rispetto per l’Arma non può che uscire rinforzato da una indagine come questa: se qualcuno all’interno dell’Arma sbaglia, paga come tutti.

  4. "chi ha un potere potrebbe esercitarlo in modo arbitrario" dici. E’ verissimo, e nessuno deve metterlo in discussione. Ma pesiamo bene i fatti, sempre. In questo caso sembra si stia indagando sul fatto che due soggetto "dello Stato" abbiano collaborato senza alcun danno ai cittadini, anzi. Forse è ora di cambiare la mentalità italiota che guarda ai punti e alle virgole senza preoccuparsi del senso generale e dei risultati.

  5. É successo in passato, a Bergamo per precisione, che carabinieri impegnati in indagini di droga si siano intascati soldi e droga provenienti dal traffico. Non dico certo che questo sia accaduto anche a Capriolo, ma cito l’esempio per richiamare l’attenzione sull’importanza che i poteri che garantiscono la nostra sicurezza esercitino controlli crociati. Non stiamo giocando a guardie e ladri.

  6. Non é cosí. Anche i giudici sono sottoposti ad organismi di controllo e se sbagliano pagano. Un giudice può anche, sulla base dei dati a disposizione, condannare un innocente o assolvere un colpevole, come un medico che applica la cura giusta che non sempre funziona. Sono punibili il medico ed il giudice che non applicano la legge e la cura con scienza e coscienza.

  7. Mi trovo parzialmente d’accordo con te, infatti come ho scritto mi sta bene che si indaghi il rapporto arma/privati. Quello che mi sembra assurdo è perdere tempo (perché di questo si tratta) e tenere in inchiesta pubblici ufficiali per la questione relativa l’uso dei veicoli del Comune. Si vuole indagare per capire se ci sia stata corruzione da parte di privati o concussione, o ancora perché hanno sbagliato ad arrestare qualcuno invece che qualcun’altro? No problem. Si vuole indagare per capire se l’iter burocratico seguito per prestare le vetture comunali all’Arma è stato espletato con tutti i crismi del bizantino regolamento? Onestamente credo che sia solo perdere tempo a spese dei contribuenti.

  8. Si torna, come quasi mai si ricorda, all’obbligatorietà dell’azione penale che è sancita nientemeno che dalla nostra Costituzione. La segnalazione o la notizia di un reato, presuppone che la magistratura indaghi, decida se procedere oltre o archiviare. Posso capire chi parla di perdita di tempo, ma il problema è a monte.

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