Tares, Confesercenti “denuncia”: alcuni Comuni hanno esagerato. Record a Pisogne

Le differenze sull’applicazione della Tares tra i Comuni bresciani sono "troppo forti". E l’amministrazione di Pisogne è quella che ha calcato di più la mano. Lo dice un’indagine condotta dall’associazione Confesercenti per capire il peso del tributo nei diversi comuni del territorio bresciano. Per questo il direttore Alessio Merigo annuncia l’intenzione di rivolgersi alla Prefettura. Già è noto che quest’anno la tassa dei rifiuti subirà un notevole rincaro dovuto alla maggiorazione di 0,30 centesimi al metro quadrato, ma non è solo questo il motivo di tanta preoccupazione dell’associazione di via Salgari. Ogni comune infatti, come spiega Merigo sulle pagine del Bresciaoggi “decie, in base ai contratti di servizio per lo smaltimento, come applicare il tributo". "Sono come piccole repubbliche, ciascuna delle quali fa da sé”, aggiunge. Dai dati raccolti dall’indagine emerge cosi che Pisogne, ad esempio, paga di tariffa roifuiti 7,01 euro al metro quadro conto gli 1,79 di Bedizziole. Anche per quanto riguarda i ristoranti la tares più salata spetta al comune vamaltrmpino (21,96 al metro quadrato)  mentre il più economico è Carpenedolo (6,53). Per quanto riguarda le attività alimentari invece risulta essere Villanova sul Clisi la più colpita con l’importo di 8,72 al metro quadro contro i 3,23 di Carpenedolo. Insomma dice Piccioli, il presidente di Confesercenmti Lombardia, la Tares “viene utilizzata con troppa disinvoltura” e il direttore Merigo aggiunge “ci recheremo in prefettura per sottoporre questo tema, e non escludiamo che un interlecutore possa essere anche il Broletto”.