Pallanuoto, l’An Brescia si prepara alla sfida di Champions contro lo Spandau Berlino

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Per l’An Brescia l’anno nuovo parte dalla scena internazionale: mercoledì, la squadra di Sandro Bovo sarà ospite dello Spandau 04 Berlino, per il quarto turno della fase preliminare di Champions League. L’An arriverà nella capitale tedesca forte di tre successi consecutivi (su Partizan Belgrado, Oradea e Galatasaray), in testa alla classifica del girone B insieme ai serbi del Radnicki Kragujevac, mentre lo Spandau, dopo il successo casalingo sull’Oradea, il pareggio con il Galatasaray e la sconfitta interna con il Radnicki, occupa, in solitaria, la terza posizione del girone, in vantaggio di un solo punto sul Partizan. Con queste premesse, la sfida di Berlino – con fischio d’inizio alle 19 – si preannuncia parecchio delicata, con i padroni di casa che faranno di tutto per conservare la terza piazza della graduatoria, ossia per tenersi aperto l’accesso alla Final Six di Barcellona, e i bresciani intenzionati a proseguire nel migliore dei modi il percorso di crescita, confermandosi ai vertici della ribalta europea e conquistando punti preziosi prima di incrociare la strada del Kragujevac (il 29 gennaio, a Mompiano), team tra i favoriti per la vittoria finale.

Se, in Germania, lo Spandau, da oltre trent’anni, è un’autentica corazzata che lascia solo le briciole agli avversari (dal 1979 a oggi, il bottino è di 31 scudetti, 27 coppe nazionali, più 10 supercoppe di Germania), in Europa, da tempo, non riesce ad esprimersi come negli anni ’80, decennio durante il quale conquistò ben 4 Coppe dei campioni (’83, ’86, ’87, ’89), e 2 Supercoppe Len (’86, ’87). Un blasone di tutto riguardo per una formazione che, comunque, rimane competitiva: dalla scorsa primavera, i berlinesi sono allenati da Andras Gyongyosi, ex stella della pallanuoto ungherese e protagonista in Italia, nei primi anni ’90, con la calottina della Pro Recco. Elementi di spicco della rosa sono i sette nazionali (il forte attaccante Moritz Oeler, il centroboa Andreas Schlotterbeck, i difensori Maurice Jüngling e Timo van der Bosch, e i centrovasca Hannes Schulz, Tim Donner e Marko Stamm, quest’ultimo figlio d’arte – suo padre Hagen, oltre a essere presidente del club, è stato il trascinatore dello Spandau, e della Germania, degli anni ’80/’90 -); a questi si aggiungono l’esperto portiere Laszlo Baksa, già nel giro della nazionale magiara, il centrovasca Marc Politze, altra vecchia conoscenza della pallanuoto italiana per aver difeso i colori del Posillipo, il mancino montenegrino Marin Restovic e il centroboa Mateo Cuk.

«Sono una buona squadra – dice il tecnico biancoazzurro, Bovo -, con centroboa e difensori di qualità, precisi nelle conclusioni dal perimetro, in particolare Oeler; sono ben organizzati ed efficaci nel chiudersi in inferiorità numerica. Una delle loro armi migliori è la prestanza fisica e, anche per questo, dovremo impostare il gioco su ritmi elevati, facendoli nuotare tanto, imponendo le nostre qualità nelle ripartenze, nel dinamismo, cercando di far valere la nostra abilità a rimanere concentrati anche nei momenti più intensi».

 

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