Settore armiero, Perrotti (Anpam): “Dalle opposizioni tanta confusione per nulla. La realtà è diversa”

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“L’impegno preso dal Consiglio Regionale della Lombardia – ha dichiarato il presidente dell’Anpam, Nicola Perrotti – vuole fare pressione presso il Governo affinché si trovi il modo di applicare correttamente la normativa europea, niente di diverso e niente di più. L’Anpam è quindi soddisfatta della vicinanza dimostrata dal Consiglio alle imprese, impegnate da alcuni mesi nella lotta alla burocrazia inutile sulle esportazioni di armi sportive e civili verso Paesi in cui non ci sono problemi di sicurezza o di tipo umanitario e civile. Allo stesso tempo però deve registrare prese di posizione che nascondono dietro un’ideologia pacifista la completa ignoranza della materia trattata. Stiamo parlando – ripete il presidente Perrotti – di armi ad uso sportivo e civile, ovvero caccia e tiro, e nello specifico di quelle italiane, considerate nel mondo l’eccellenza del settore. Non si tratta quindi di armi da guerra e qualsiasi riferimento al pacifismo, in questo caso, è fuori luogo e fuori contesto”.

Questo il commento dell’Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili dopo che è degenerata la discussione sulla mozione, poi approvata, che impegna la Giunta Regionale presieduta da Roberto Maroni a far arrivare al Governo lo stato di difficoltà e di prostrazione in cui si trovano le aziende del bresciano, ma non solo, a causa di una burocrazia considerata da queste ultime “inutile e dannosa”. La situazione è diventata confusionaria dopo che alcuni esponenti dell’opposizione hanno fatto scivolare il tema, di tipo strettamente economico e amministrativo, sul piano ideologico di un generico pacifismo.

“Non stiamo chiedendo di eliminare i vincoli già esistenti, sicuramente tra i più rigidi a livello mondiale e su questo non temiamo smentite, – ha detto ancora Perrotti – ma di porre mano all’intero pacchetto di norme affastellate negli anni tra regolamenti comunitari e nazionali, che alla fine ha creato un vero ginepraio di norme a scapito delle imprese e dei lavoratori italiani. Aziende quasi esclusivamente a conduzione familiare e comunque nella maggior parte dei casi di stampo artigianale. La Lombardia, dove risiede la maggior parte di questo settore manifatturiero che nel complesso vale quasi un punto di PIL e mantiene circa 100.000 famiglie direttamente e indirettamente, – ha aggiunto il Presidente dell’Anpam – ha quindi meritoriamente posto la questione in un momento di crisi economica generale al fine di aiutare le poche aziende italiane ancora in attivo a non perdere commesse e, di conseguenza, a non trovarsi in difficoltà con gli stipendi dei lavoratori. Per questo vogliamo ringraziare – conclude Perrotti – tutti i consiglieri, di partiti diversi, che hanno approvato la mozione. Capaci evidentemente di distinguere le reali esigenze di aziende e famiglie grazie al loro contatto con la realtà territoriale, dove da centinaia di anni opera con successo un settore serio, concreto e rispettoso delle regole come quello delle armi sportive e civili".

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