Confesercenti lancia la petizione “No Tares”: è insostenibile

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Confesercenti lancia la petizione «No Tares», considerata insostenibile per gli esercizi commerciali. Questo, come spiegano spiegano il direttore di Confesercenti Alessio Merigo e il vice Stefano Boni, dipende dal fatto che, complice la crisi, molti esercizi  lavorano solo nei fine settimana e quindi una tassa automatica che non calcola queste situazioni specifiche è inadeguata. In media, nel 2013, un bar di 100 metri quadrati, paga di 1.729 euro l’anno, mentre un ristorante di 300 metri quadrati arriva a 6.380. La richiesta è quella di ridurre  di almeno il 40% degli importi di ristoranti, bar, fioristi, fruttivendoli e pescherie; di differenziare le tariffe per dimensioni e per l’effettivo periodo di svolgimento dell’attività. La petizione andrà avanti fino al 14 febbraio ed è rivolta ai titolari delle attività interessate.

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1 COMMENT

  1. Non si capisce come possiate sperare. Il Paese è governato dal partito delle tasse, la nostra città pure. La vicenda vergognosa e farsesca della mini IMU sulla prima casa è l’ennesima dimostrazione. Paga … e TASI. Infatti, le elezioni sono molto lontane…

  2. In zona movida c’è un bar di circa 35 m2, con una decina di m2 di plateatico, i cui clienti occupano almeno600 m2 di strada pubblica, impedendo, in aggiunta, il dei veicoli e intralciando quello dei pedoni. Quanto pagano di TARES i proprietari?

  3. In zona movida c’è un bar di circa 35 m2, con una decina di m2 di plateatico, i cui clienti occupano almeno600 m2 di strada pubblica, impedendo, in aggiunta, il dei veicoli e intralciando quello dei pedoni. Quanto pagano di TARES i proprietari?

  4. "Meno tasse per tutti" recitavano i maxi cartelloni elettorali di Berlusconi nel 2001. Dopo tredici anni l’unica certezza sul tema è l’aumento vertiginoso della pressione fiscale, prima reponsabile del dramma di molte imprese ma soprattutto del crollo del potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni. Non ne usciremo. E’ un vicolo cieco che presupporrebe la volonta di cambiare incidendo drasticamente sul taglio delle marea di spese inutili tuttora in capo allo Stato. Ma quando un Comune come Roma ha 62 mila adipendenti e un miliardo e mezzo di disavanzo c’è davvero poco da sperare.

  5. abbiamo un ristorante pizzeria sotto il comune di Venezia ormai crediamo di arrivare al fallimento visto che ora mi rifiuto di pagare le tasse rifiuti anche xche il nostro lavoro e veramente concentrato il sabato e domenica e il caro comune di Venezia pretende una tassazione ben molto piu alta paghiamo ben 30.000 mila euro annui fino ad oggi o pagato tutto con i soldi personali ora basta vergogna sono costretto a chiudere non a vendere xche nessun pazzo comprerebbe con queste tasse fate veramente schifo

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