Si sono conclusi con il blocco delle esecuzioni i sei picchetti antisfratto di ieri a Brescia e provincia. In una nota gli attivisti fanno sapere chi sono i soggetti difesi dallo sfratto.
A Pompiano la famiglia di Amid con mogli e due figli di 10 e 8 anni: padre, camionista e addetto ai mezzi movimentazione terra, dopo essere stato licenziato a causa della crisi era riuscito a trovare un nuovo lavoro come camionista ma ha lavorato 6 mesi senza essere pagato ed ora è in causa seguito da Ibrahim Niane della Fillea-Cgil. Lo sfratto è stato rinviato al 13 febbraio.
Situazione più delicata a Capriano del Colle: il proprietario dell’appartamento dove abita una famiglia pachistana con 5 bambini -il cui padre, operaio carpentiere e saldatore, ha perso il lavoro nel 2012 – è un pensionato che ha bisogno dell’affitto per integrare il proprio reddito. In questo caso gli attivisti si sono accordati con lui, "che ha dimostrato – continua la nota – notevole sensibilità umana e comprensione", per andare insieme in Comune e chiedere che gli venga corrisposto il canone da parte dell’ente locale oppure che venga trovata una sistemazione per la famiglia.
Resteranno in casa anche le 4 famiglie di Vobarno che erano sotto sfratto con numerosi figli minorenni, con età comprese dai 50 giorni ai 15 anni. Sono famiglie di operai metalmeccanici che hanno perso il lavoro in aziende valsabbine e di una badante. I loro figli sono, in molti casi, nati e scolarizzati in Valsabbia. Gli sfratti sono stati bloccati e rinviati al 21 febbraio, 4 e 25 marzo; in un caso invece il rinvio è di una sola settimana, al 21 gennaio, e in quella data ci sarà l’intenzione di eseguirlo a tutti i costi con il supporto dei reparti mobili delle forze dell’ordine.