Martedì torna a riunirsi il Consiglio regionale convocato dal Presidente Raffaele Cattaneo (NCD) per discutere sulle richieste di fusioni di Comuni lombardi approvate dalle Commissioni consiliari Affari istituzionali e Riordino delle Autonomie.
Le Commissioni, che hanno analizzato gli esiti dei referendum consultivi tenutisi lo scorso dicembre nei territori coinvolti, avevano accolto 9 proposte di fusione sulle 19 presentate. Con una curiosità: di Brescia nell’occasione non si parlerà affatto, dato che non risultano comuni della Leonessa che abbiano chiesto l’accorpamento dopo il caso della mancata unione tra Ponte e Temù.
Tre delle amministrazioni che chiedono l’accorpamento si trovano in provincia di Como: Bellagio si unirà a Civenna mantenendo la propria denominazione; Drezzo, Gironico e Parè si uniranno nel Comune di Colverde; Lenno, Ossuccio, Tremezzo e Mezzegra in quello di Tremezzina.
Nel bergamasco Sant’Omobono Terme si unirà a Valsecca mantenendo la propria denominazione, mentre Brembilla e Gerosa diventeranno il Comune Val Brembilla. In provincia di Pavia si fonderanno Cornale e Bastida de’ Dossi nel nuovo Comune denominato Cornale e Bastida, in quella di Mantova Virgilio e Borgoforte diverranno Borgovirgilio, a Lecco si uniranno Verderio Inferiore e Verderio Superiore dando vita al Municipio di Verderio.
Infine, in provincia di Varese, Maccagno, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore e Veddasca prenderanno il nome di Maccagno con Pino e Veddasca.
Dopo l’approvazione del Consiglio regionale, nei nove nuovi Comuni saranno indette le consultazioni elettorali per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale.
All’ordine del giorno della seduta di martedì 21 ci sono anche le dieci proposte di fusione non approvate nelle Commissioni competenti, per le quali l’Aula sarà chiamata a votare il “non passaggio all’esame degli articoli”.
maccagno con pino e veddasca ? che bel nome !