Di fronte all’Acquachiara, l’An Brescia arriva a tredici vittorie in campionato e, ancora una volta, si assicura la testa della classifica in solitaria: dopo il minuto di raccoglimento per ricordare la figlia di Dario Bertazzoli, Annalisa, prematuramente scomparsa lunedì, nell’anticipo casalingo della quattordicesima giornata, i ragazzi di Sandro Bovo battono 15 a 8 i biancazzurri napoletani, alla fine di un match giocato con grande determinazione e impostato sull’intensità del ritmo. Oltre che con le qualità della squadra ospite, l’An ha dovuto fare i conti anche con un arbitraggio particolarmente severo nei propri riguardi: i bresciani si sono ritrovati per ben 17 volte con l’uomo in meno (più due rigori), contro le 7 inferiorità (più un rigore) subite dall’Acquachiara. Una differenza notevole che, con il procedere della partita, ha chiaramente condizionato le scelte difensive di Presciutti e compagni (con due falli gravi è finito pure il portiere Marco Del Lungo). In ogni caso, già guardando l’andamento della prima frazione si può avere una significativa fotografia della sfida: 5 espulsioni a favore dell’Acquachiara, contro una per l’An e risultato parziale di 4 a 0 per i padroni di casa, ovvero un break mai ricomposto dal team di Paolo De Crescenzo (i punteggi degli altri tre tempi sono stati 3 a 3, 4 a 3, 4 a 2).
In casa Brescia, una volta di più si è rivelata efficace la difesa in inferiorità numerica (e va da sé che oggi ce n’è stato davvero bisogno): 4 le reti incassate, appunto, in 17 situazioni di uomo in meno. Più che soddisfacente il 4 su 7 per quel che riguarda le superiorità. Con tre reti ciascuno, i migliori realizzatori della serata sono stati, per l’An, Willy Molina, Valerio Rizzo e Michael Bodegas, e, per l’Acquachiara, Amaurys Perez.
«Non c’è che dire – commenta il bomber spagnolo, Molina -, abbiamo faticato parecchio, un po’ per i meriti degli avversari e un po’ per una condotta arbitrale abbastanza discutibile. Abbiamo dovuto lavorare tanto per scardinare il loro gioco che è molto buono nelle fasi statiche, ovvero abbiamo continuato a costringerli a nuotare tanto, a rincorrere le nostre ripartenze; e poi abbiamo dovuto compensare un arbitraggio che premiava il loro far schiuma a centroboa. Ma va bene così. Ora dobbiamo recuperare in fretta e farci trovare pronti per gli impegni di Coppa Italia, manifestazione dove vogliamo fare bene, anche perché giochiamo in casa».