Infortuni sul lavoro, Cgil Brescia: “Salute e sicurezza all’ultimo posto degli interessi”

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Si è appena concluso un anno, il 2013, che ha registrato, per la nostra provincia, un preoccupante bilancio di infortuni mortali e gravi. Tanto più preoccupante se si considera la significativa riduzione di ore lavorate, dovuta all’incidenza delle varie forme di cassa integrazione.

I primi giorni del nuovo anno già registrano l’infortunio mortale di un operaio edile che operava in un cantiere del parmense e un infortunio mortale “in itinere” di un giovane trentaseienne che si stava recando al lavoro.

A ciò devono aggiungersi l’infortunio accaduto a un muratore slovacco, precipitato dal tetto di una casa in costruzione e miracolosamente sopravvissuto ed una serie di infortuni, di diversa gravità, riportati sulla stampa locale.

Nel caso del lavoratore slovacco, sembra accertato che non fossero state predisposte tutte le misure di protezione obbligatorie per legge. “Tale aspetto, se confermato, rende evidente come ancora troppe volte la salute e la sicurezza dei lavoratori vengano relegate all’ultimo posto nella catena degli interessi – commenta la Cgil con una nota -. Questi primi dati, affatto rassicuranti, indicano la necessità di mantenere alti l’attenzione e l’impegno per le politiche di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Richiamando a questo impegno, ciascuno secondo i propri compiti e nelle sedi deputate, tutte le parti istituzionali e sociali”.

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