Fondi dimezzati al Ctb, sorge la polemica che arriva sui social

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Il Comune ha previsto tagli per oltre il 40% al Ctb (Centro teatrale bresciano) per il 2014. La macchina che aiuta a gestire il Teatro Sociale va ridotta di almeno 330mila euro. Non ci sta però il direttore Angelo Pastore che lanciando un messaggio di disaccordo su Facebook ha raccolto molta solidarietà e creato un caso.  "Credo – ha dichiarato Pastore al Giornale di Brescia – che la situazione non sia accettabile, comunque con il consenso dalla Presidente Carla Boroni, del consulente artistico Franco Branciaroli e del CdA approveremo la prossima stagione ma, mi conosco, l’avventura Brescia, nel fondo del mio cuore, è finita".

Mentre sul sociale i commenti non si sono fermati, compreso quello della Presidente che scrive " "Devono guardarmi bene e negli occhi Angelo Pastore … perché anche le mie dimissioni sono lì pronte, vicine alle tue!", il sindaco Del Bono, scrive il quotidiano, risponde: "Difendiamo con forza il Teatro Stabile, ma se si guardano oggettivamente i conti, e si calano nel contesto in cui siamo oggi, è innegabile come sia necessario riequilibrare i finanziamenti. È necessario, cioè, ridiscutere una convenzione che racconta, nero su bianco, di contributi comunali iperbolici, che superano il milione di euro".

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10 Commenti

  1. La pessima stagione c’è già, monopolizzata da una sola compagnia. Il piagnisteo delle dimissioni minacciate lascia del tutto indifferente. La vera domanda è: aiutiamo i poveracci che non ce la fanno o le prebende di intellettuali (o pseudo tali) autoreferenziali? Fra i social network in cui si discute la cosa segnalo piattaforma civica.

  2. Tasse e tagli alla cultura, ma non ai privilegi. Che ne dite di dare una sforbiciata ai premi di risultato dei dirigenti, ad esempio? Invece di premiare chi ottiene risultati (spesso sulla carta), perché non penalizzare chi non li consegue? Tagli e tasse sono la nuova aria, mentre i privilegi sono aria ammuffita: è questo quanto promesso in campagna elettorale?

  3. Cosa dice l’assessora alla cultura? sponsorizziamo spettacoli tipo Bagaglino di craxiana memoria? Faccia sentire la sua voce autorevole (sic!)

  4. Una volta erano i nobili e/o i mecenati a finanziare l’arte nelle sue varie forme. Ora questi pensano di poterlo fare sempre e comunque a carico delle imposte versate dai cittadini, a volte non è nemmeno "arte", a volte sono solo magnerie. Ci sono meno soldi e da qualche parte c’è da tagliare: ovvio che tutti preferiamo che taglino le unghie e le dita degli altri….

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