Aeroporto di Montichiari, sindacato Orma: “Ormai è un aeromorto”

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L’organizzazione sindacale “Orma – sindacato territoriale autorganizzato”, presente con numerosi iscritti e con un delegato sindacale tra i lavoratori e le lavoratrici dell’Aeroporto “D’Annunzio” di Montichiari, ha dichiarato lo stato di agitazione del personale dello scalo. 

Dal 2011 al 2013 i lavoratori sono stati in cassa integrazione straordinaria, e dall’anno scorso lavorano a metà tempo con un contratto di solidarietà che scadrà a luglio 2014. La “Catullo S.p.A.”, proprietaria dell’Aeroporto bresciano, continua con ripetute dichiarazioni a promettere la ripresa dell’attività aeroportuale, ed ora fissa al prossimo mese di giugno l’arrivo di nuovi vettori che dovrebbero spostare qui le loro attività.

“Abbiamo già rilevato in passato le chiacchiere dei nostri dirigenti, più volte ripetute in  questi anni, l’ultima delle quali è la vicenda del cargo vietnamita annunciato in pompa magna per l’ottobre 2013: ad oggi nessun volo di questa fantomatica compagnia è volato da o per Montichiari, e nessuno si è neppure sprecato a raccontare a noi e all’opinione pubblica il perché di questo ennesimo fallimento. I lavoratori pretendono ben altra chiarezza e serietà quando si parla del loro futuro e di quello delle loro famiglie – si legge in una nota del sindacato -. La scorsa settimana il ministro Lupi ci ha collocato nella lista degli aeroporti di “interesse nazionale”: purtroppo a noi sembra che per gli attuali dirigenti e per qualche politico il nostro aeroporto sia di interesse locale o addirittura personale, considerate le scelte che si stanno facendo sulla vendita delle quote o nella ricerca di un partner industriale per la gestione. Ad esempio sembra che si continui a non prendere in considerazione l’offerta dei bergamaschi di cui si legge sui giornali: non siamo strateghi dell’industria aeroportuale, ma forse non ci vuole un genio a capire che il compagno di strada migliore per il rilancio non è un aeroporto con i debiti (Verona) ma uno scalo al massimo dell’attività e che crea posti di lavoro. Il Governo nazionale dovrebbe secondo noi intervenire al più presto su questa gestione fallimentare, perchè in questi anni più che un aeroporto di interesse nazionale siamo stati un “aeromorto” di nessun interesse industriale, capace solo a produrre debiti per i cittadini e la collettività.

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